L’esplosione della pandemia Covid-19 sull’intero Pianeta ha sorpreso la comunità scientifica internazionale, ha provocato e continua a provocare danni gravissimi alla popolazione di ogni nazione, ha sconvolto la vita di centinaia di milioni di persone. La randellata è stata terribile sul piano sanitario, con decine con 3.500.000 di contagiati, 2.100.000 risultati positivi e posti in quarantena, 1.100.000 guariti e oltre 240.000 morti all’inizio di maggio. Soltanto in Italia, alla stessa data, si contano 2010.000 persone contagiate, di cui 37.000 nella sola Lombardia, 80.000 guariti e 29.000 decessi. Sul terreno economico le conseguenze delle misure adottate per combattere la pandemia sono state molto pesanti. Le limitazioni delle libertà individuali sono causa di angoscia e smarrimento tra la popolazione, obbligando tutti ad adottare comportamenti impensabili fino a qualche settimana fa. E quanto accadrà nell’immediato futuro renderà ancora più doloroso il percorso per superare e uscire dalla tragedia. Anche se dal 4 maggio 2020 il lockdown, ovvero la serrata, come sono state chiamate le misure di contenimento della pandemia, è stato allentato consentendo la ripresa di alcune attività economico-sociali e di movimento delle persone.
Ancora oggi non si conosce l’origine di questo virus criminale e beffardo, né si conoscono i risultati duraturi nel tempo che si avranno sul terreno dell’immunità certa e definitiva della popolazione, compreso coloro che sono stati contagiati. In attesa del vaccino salvifico, ogni paese adotta una propria strategia, non sempre coerente con i protocolli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e delle singole strutture nazionali di ricerca e monitoraggio delle malattie infettive. La popolazione ha risposto bene alle pesanti misure restrittive, a cominciare dall’Italia. E i risultati sono positivi. Calano le infezioni e i contagi, aumentano i guariti, ma i decessi sono ancora molto alti, specie in Lombardia. Non tutte le aree del Pianeta sono state investite massicciamente, per cui nelle prossime settimane si potrebbe assistere a una recrudescenza del morbo. Senza tenere conto del contagio di ritorno.
Seguire gli eventi e proporre propri punti di vista è l’obiettivo d questa rubrica della rivista “l’albatros”, senza alcuna pretesa di scientificità e di verità. Una finestra dove scienziati, operatori sanitari, sociologi, economisti, ambientalisti, osservatori di differente sensibilità esprimono in piena libertà il proprio punto di vista. Tale misura conferma la missione della rivista in un momento così drammatico in Italia e in Europa, oltre che nel resto del mondo.
Continuare a svolgere questo ruolo nelle prossime settimane e nei mesi a venire, dando conto delle misure adottate dalle autorità pubbliche e dei risultati ottenuti, è un dovere morale oltre che un impegno professionale. Il prossimo appuntamento saranno le decisioni sulla ripartenza dell’economia e della società in Italia e nel resto del mondo. Sarà questo il banco di prova del futuro.
La redazione de “l’albatros” ringrazia i propri collaboratori, gli studiosi e gli intellettuali per l’esercizio di responsabilità civica, culturale, umana.
Agostino Bagnato
Roma, 3 maggio 2020
Seguono gli articoli:
ETTORE IANI’, sociologo
THIERRY VISSOL, economista
ROBERTO PIPPAN, giornalista
FRANCESCO SANTOPOLO, agronomo, ambientalista
ROBERTO VENA, giornalista
ALFONSO PASCALE, ricercatore, economista
LORENZO LOMBARDI, gallerista
MILENA MILAZZO, poetessa
LUCREZIA RUBINI, critico d’arte, Accademia Internazionale d’Arte Contemporanea
ANTONFRANCO TAMASCO, operatore turistico
Marco Varriale, 2020, tecnica mista, 15x22