Di Agostino Bagnato

 

Il volume Coronavirus. Attraversando La Pandemia è una testimonianza in tempo reale sul dramma che l’Italia sta vivendo da sei mesi. Il libro racconta la comparsa del Covid-19 e la sua diffusione in Italia, la drammatica emergenza sanitaria, le conseguenze economico-sociali, il lutto in migliaia di famiglie, la difficile e confusa riapertura alla fine del lockdown, i tentativi di ripresa economico-sociale, la prospettiva sempre più complicata e nebulosa della rinascita, anche per le continue divisioni all’interno del governo e della maggioranza politica che lo sostiene.

Il celebre sociologo Franco Ferrarotti esamina le ricadute sociali del virus e il profondo dolore che ha provocato nelle famiglie, particolarmente nell’Italia settentrionale. I familiari non hanno potuto salutare i propri cari nell’ultimo viaggio terreno. Sono state infrante e sradicate millenarie abitudini nel rispetto e nel culto dei morti, divenute tradizione e cultura, tanto da essere considerate alla base della civiltà umana.

Dieci rappresentanti della società civile portano la propria esperienza e il punto di vista sui differenti aspetti della pandemia e le ricadute sulla popolazione. Sono sociologi, giornalisti, galleristi, produttori cinematografici, economisti, scrittori. è l’Italia consapevole della gravità del momento che sta affrontando e attraversando la pandemia con dignità e coraggio, nella convinzione che il virus sarà sconfitto.

A tutt’oggi il costo pagato dal Paese è pesante, ma ancora più tragico sarebbe stato se si fosse agito con superficialità e incompetenza, come accaduto in altri paesi. Il virus continua a circolare, misterioso e nascosto, seminando panico e lutti. Quei paesi che hanno sottovalutato la pericolosità del virus, la sua potenza distruttiva, la carica mortale sugli strati più indifesi della popolazione, stanno pagando un prezzo altissimo, a cominciare dagli Stati Uniti d’America e dal Brasile, dove la situazione appare fuori controllo, anche per la confusione mentale dei rispettivi Capi di Stato.

Lo scorso 18 maggio l’Italia è ripartita dopo la lunga serrata imposta l’11 marzo, quando la situazione sanitaria appariva disperata. Basta qualche errore, leggerezza nei comportamenti, egoismo generazionale per precipitare nel caos. è quello che temono le autorità sanitarie, soprattutto per le discussioni e le divisioni tra gli scienziati.

La fase 2 ha segnato la fine dell’emergenza ospedaliera, ma non la normalizzazione economico-sociale. Milioni di Italiani che si sono trovati improvvisamente senza lavoro e senza reddito, a causa della chiusura delle principali attività produttive e dei servizi, sono ancora in difficoltà. La disperazione potrebbe innescare e provocare violente reazioni, anche per lo sciacallaggio propagandistico e dell’uso politico della tragedia.

Il governo ha fatto la sua parte, intervenendo positivamente, dopo una prima fase d’incertezza. Ma ancora molto resta da fare per rafforzare le misure concordate anche a livello europeo, per renderle adeguate nel tempo, e soprattutto perché arrivino a destinazione prima possibile, rompendo e superando storiche incrostazioni burocratiche, imponendo il coordinamento istituzionale, ostacolando e combattendo inevitabili abusi. In questa direzione si muovono le ultime misure annunciate dal governo, ma abbattere gli steccati pietrificati che ostacolano la politica del fare sarà una battaglia campale. Ciascuno cercherà di usare il proprio ruolo interno come clava interdittoria, mentre l’opposizione sovranista minaccia le barricate per dare l’assalto alla luna, sapendo di trovarsi comunque sopra un campo devastato dal virus. Come dimenticare che in Italia ci sono stati a tutt’oggi 241.611 persone che hanno contratto il virus, di cui oltre 130.000 in Lombardia e 34.861 morti direttamente per il contagio o a una concausa diretta. Nel mondo la situazione è molto preoccupante. 11.500.000 persone contagiate, 533.781 decessi, di cui 2.800.000 casi negli Stati Uniti , 1.600.000 in Brasile e 713.000 in India. Si teme un ritorno dei contagi anche in Europa a causa della riapertura delle frontiere. Pericolosi focolai si sono accesi anche in Italia.

Il volume affronta aspetti antropologici, psicologici e culturali legati alla ripartenza e soprattutto alla prospettiva.


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Se è vero che «niente sarà più come prima», il tema dominante riguarda quali mutamenti strutturali bisognerà introdurre nelle diverse fasi della ricostruzione. Tanto da parlare di un Nuovo Rinascimento possibile, come risultato finale. L’ambizione delle forze politiche responsabili, improntate agli scenari democratici, liberali ed europeisti è proprio quella di restituire all’Italia il posto che le spetta sul piano internazionale.

Pubblicato dalla casa editrice “l’albatros”, il volume vuole essere un contributo, tra i tanti che stanno vedendo la luce, indicando gli elementi dominanti per un progetto capace di migliorare la realtà presente.

Soltanto così il dolore, i sacrifici, le limitazioni della libertà personale non saranno stati inutili. L’Italia potrà ritrovarsi migliore e la sua Grande bellezza tornare e risplendere. 

 

Roma, 6 luglio 2020

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