SENATO, CAMERA E REGIONE LAZIO
PERCHE’ VOTARE PD
Domenica 4 marzo voterò Partito Democratico per il rinnovo della Camera dei Deputati, del Senato della Repubblica e del Consiglio Regionale del Lazio.
Compiendo questa scelta sono convinto di non tradire il mio lungo passato di militante e dirigente comunista dagli anni Sessanta fino alla nascita del Partito Democratico dieci anni fa, al quale ho aderito con piena convinzione. Nonostante travagli ed errori, conseguenza della storia politica dell’Italia repubblicana e del percorso individuale di ciascuno, questa è l’unica forza politica capace di assicurare governabilità al Paese, restando ancorata ai principi del socialismo riformista e della democrazia liberale, procedendo sulla strada del cambiamento per non restare tagliati fuori dall’Europa, dall’orizzonte internazionale e dalla globalizzazione.
La sinistra non è il passato, come rivendicano alcuni nostalgici visionari, ma è il presente che nasce dall’incontro con le forze progressiste di centro e soprattutto dal futuro che si approssima e non attende pazientemente. Entrambi si costruiscono con realismo, passione, impegno quotidiano, sacrifici, guardando alle persone con rispetto e sentimento positivi per diritti e doveri.
Questo è il centro-sinistra di cui ha bisogno il Paese e che per affermarsi pienamente ha bisogno dell’esperienza dei fondatori e dell’apporto intelligente delle generazioni future. Le idee non cadono dal cielo, ma si alimentano nel rapporto con la realtà, il vissuto delle persone, il presente e le speranze di milioni di lavoratori e di cittadini, a cominciare dai giovani.
Lontano da questo scenario c’è l’avventura del populismo e del sovranismo che s’identificano con il nazionalismo insorgente da una parte e con il neoliberismo egoista disordinato e protervo dall’altra. Regnerebbero arrembaggio, improvvisazione, incompetenza, astuzia, irresponsabilità, individualismo. Una gigantesca corsa a salire sul carro del vincitore dell’Italia qualunquista e plebea, un assalto alla diligenza senza ritegno. Trionferebbero l’egoismo e l’odio sociale. Un disordine culturale e morale senza precedenti attanaglierebbe l’Italia, da cui sarebbe difficilissimo uscire senza una catastrofe socio-economica e finanziaria.
Il futuro dell’Italia non può essere affidato a miracolistiche promesse e formule magiche. L’Italia della bellezza e della cultura deve crescere producendo ricchezza attraverso il lavoro e l’innovazione nell’impresa, realizzando maggiore giustizia sociale e solidarismo, potenziando la legalità e le politiche di sicurezza individuale e collettiva.
Il Partito Democratico non è il salto nel buio ma la continuità con un agire politico positivo e responsabile nel dare risposte alle esigenze dei cittadini, compreso gli immigrati, compatibili con le esigenze delle risorse. Nessuno deve essere lasciato solo e deve sentirsi ultimo. Siamo tutti ultimi di fronte alla catastrofe della ingovernabilità e della protervia populista e xenofoba.
Penso che interrompere la buona politica di Stefano Gentiloni e dei suoi ministri a Palazzo Chigi e di Nicola Zingaretti alla guida della Regione Lazio sarebbe una pericolosa battura d’arresto sulla strada delle riforme, del cambiamento e dello sviluppo. Matteo Renzi, con l’esuberanza non sempre appropriata, trasmette energia travolgente e rappresenta un fattore di catalizzazione della modernità e dell’innovazione.
Continuare su questa strada si può. Migliorare è possibile. Per me si deve. Per questo voto Partito Democratico e sostengo i suoi alleati, come Francesco Bigiotti, sindaco di Bagnoregio, candidato nel collegio di Viterbo nella lista civica “Zingaretti presidente”.
Agostino Bagnato
Giornalista, scrittore, direttore della rivista “l’albatros” e della casa editrice omonima
Roma, 27 febbraio 2018