È fresco di stampa il volume "Afghanistan lontano" che propone una riflessione collettiva sulle recenti vicende dell’Afghanistan e del mondo arabo in generale, cercando di individuare le ragioni del fallimento dei tentativi di modernizzazione e democratizzazione di paesi musulmani e di antica tradizione tribale durata sotto la dominazione del Sultano. Cosa è stato fatto dalla cultura occidentale per comprendere la realtà storica, politica, sociale e religiosa di quei popoli, interagendo con la politica a ogni livello: si tratta di un interrogativo a cui non è stata fornita una risposta sufficiente. Non bastano un saggio universitario o un reportage giornalistico per comprendere realtà così diverse e sociologicamente differenti, né attività diplomatiche vissute in una logica di normalità. Né tantomeno la politica può essere affidata all’intelligence. Una fase storica si è chiusa drammaticamente con il ritiro dell’Occidente dall’Afghanistan, lasciando aperta una ferita che difficilmente potrà essere sanata nel breve periodo.
Cosa fare adesso? Collaborare con i Talebani e gli altri dittatori nel Medio Oriente, o pensare soltanto al petrolio e agli scambi commerciali? Come assistere la popolazione minacciata? Come evitare un apocalittico flusso migratorio? Sono dilemmi che vanno posti in tutta la loro drammaticità e che richiedono una classe dirigente internazionale rinnovata e preparata. Il Terzo Millennio non può essere l’ombra del Novecento e delle Torri Gemelle.
Formato cm. 17x24 - pagine 152, euro 22,00
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