Basilica di S. Maria Assunta, Aquileia

Vissi d'arte. L'opera lirica, gli artisti, la scuola


Una bella idea. Dedicare una mostra di dipinti, sculture, grafica e video ai musicisti italiani che hanno fatto la storia della musica dell’Ottocento, precisamente dell’opera lirica, è compito quanto mai suggestivo oltre che impegnativo e di notevole creatività. In questo caso, non tanto il ritratto del compositore, quanto la rappresentazione di un’opera teatrale come fosse un cartellone della Scala, del San Carlo, della Fenice, del Teatro Argentina. Ciascuno con la cifra interpretati va di chi si accosta all’opera con sentimento partecipativo degli eventi e non soltanto con il gusto del melomane, magari da loggionista, attento agli acuti del tenore o ai filati della soprano. Così, l’associazione Antinoo ha costituito un interessante progetto che ha preso il via ad Aquileia con la collaborazione delComune friulano e della diocesi locale. Non possono esserci grandi nomi nella mostra, perché l’opera lirica, oggi, non sempre attrae gli artisti per costruire scenografia, come al tempo di Giorgio De Chirico, Mario Sironi, Renato Guttuso, Emilio Vedova, per non parlare di Pablo Picasso e del suo fenomenale impegno per Parade a Roma, nel 1917, con musiche di Erik Satie. ma è sempre emozionante vedere il pittore e scultore Giuseppe Calonaci cimentarsi con il contenuto generale della mostra, con il dipinto che apre la mostra, dal titolo Borgata dell’Amore, dedicato appunto all’opera lirica italiana.


Giuseppe Calonaci - Borgata dell'Amore (Sipario), dedicato all'opera lirica italiana - 75x60 - 2018

Cosa dire della versatilità del maestro Placido Scandurra che affronta Vicenzo Bellini in un ritratto tra figure geometriche che ne fanno un segno del perenne valore artistico, seguito da una originalissima e modernissima Manon Lescaut, dall’opera omonima di Giacomo Puccini. Manon è una ragazza con il cagnolino in braccio, cappello quasi maschile come sfida alle convenzioni, gli occhi limpidi come acqua di sorgente per sorridere al mondo, senza sapere cosa l’attenderà nella Cayenna dei condannati, mentre il povero cavaliere De Grieux non sa darsi pace per lo strazio della donna cui è costretto ad assistere.


Placido Scandurra - Bellini sommerso dal caos creativo, collezione privata


Placido Scandurra - G. Puccini, Manon Lescaut, olio su tela 98x71, 2015

Sonja Peter nell’opera Norma di Vincenzo Bellini affronta il tema dell’amore che redime attraverso il sacrificio estremo della protagonista e dell’amante, il nemico proconsole Pollione, la cui scena finale è uno dei momenti più commoventi del melodramma ottocentesco, mentre Cio Cio San piange sulla sorte del figlio nella Madame Butterfly, dopo l’abbandono del marinaio mascalzone Pinkerton che l’ha sedotta in una notte scintillante di stelle nella baia di Kioto.


M.H. Sonja Peter - V. Bellini, Norma e Pollione uniti nel fuoco sacro

Paola Crema si rivolge alla principessa di ghiaccio, Turandot, protagonista dell’opera omonima di Giacomo Puccini, presentandola come una guerriera ancestrale difesa da un elmo bronzeo, tetragona all’amore che scioglie le membra,


Paola Crema - G. Puccini, bronzo - ispirato alla Turandot

mentre Luciana Fortini presenta la delicata figura medievale di Lauretta, la figlia dell’imbroglione fiorentino Gianni Schicchi che dà il titolo all’opera omonima del Trittico, come fosse una coeva dantesca Beatrice sognante.


Luciana Fortini - G. Puccini - Gianni Schicchi (Lauretta), collezione privata

Ecco infine, sempre come esempio, Alejandro Kokocinski, il grande maestro che ha fatto della raffigurazione il permanente mondo onirico dell’intera sua esistenza, in questa mostra presente con due tecniche miste dedicata a Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, genere a lui caro avendo lavorato in un circo come acrobata.


Alessandro Kokocinsky, R. Leoncavallo, Spacca la luna, ispirato all'opera Pagliacci, 2012

Una drammatica ed enigmatica scultura che rappresenta il protagonista dell’opera Tabarro di Giacomo Puccini che scaturisce dalle mani di Raffaele Della Rovere che rimanda alle stranianti fattezze del compositore. E si potrebbe andare avanti ancora a lungo.


Raffaele Della Rovere - G. Puccini, Il Tabarro. Opera esposta permanentemente nel foyer del Teatro Puccini a Torre del Lago (Lucca), 2015

Il catalogo contiene un saggio prezioso di Raffaele Mambella, è curato con competenza da Laura Monachesi, mentre l’allestimento della mostra è firmato da Serafino Staurini e Enzo Valentinuz, impegnato da decenni in questa attività che non è soltanto sensibilità artistica e capacità espositiva nel legare la collocazione di ciascuna opera da leggere in un contesto storico, culturale e visivo di forte impatto emotivo.
La mostra è stata inaugurata sabato 4 settembre dalle autorità locali e dai rappresentanti dell’Associazione Antinoo, alla presenza del sindaco di Aquileia Emanuele Zorino oltre che di numerosi artisti che hanno espresso l’emozione di trovarsi in un luogo così carico di storia civile e religiosa.


Alcuni momento dell'inaugurazione. Carla Mazzoni al centro e Giovanna Kokocinski sulla destra posano davanti all'opera di Laura D’Andrea - P. Mascagni, Iris

Il pubblico ha gradito l’iniziativa e si è soffermato di fronte a ciascuna opera per coglierne il legame con il percorso di ciascuno, rievocando le serate in teatro o nelle sale da concerto e tornando alla scintillante stagione del melodramma che ha fatto la musica italiana immortale nel mondo.
Agostino Bagnato

grafica: AltoContrasto

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