di Agostino Bagnato

La Casa delle Donne a Roma, storico luogo d’incontri e discussioni sulla società contemporanea, sulla conquista e il consolidamento dei diritti di parità della donne, ha ospitato una interessante iniziativa dedicata a Leonardo e Raffaello, da sottotitolo significativo: Il Genio e la Grazia. Si tratta di un progetto espositivo che ha coinvolto numerosi artisti contemporanei, concepito prima che il Covid sconvolgesse l’esistenza del mondo intero nell’inverno del 2020 e ancora oggi si combattono le conseguenze, impedendo che si potesse svolgere la mostra. Nel frattempo, la sorte si accanita sull’organizzatrice, donna di cultura e artista in pari tempo, sottraendola alla vita in modo tragico, nel corso dell’incendio della sua abitazione.



I numerosi artisti che hanno presentato le proprie opere, concepite tra il 2019, anno leonardiano e 2020, anno dedicato a Raffaello, hanno colto pienamente lo spirito della curatrice, che ha inteso non tanto una rivisitazione storico-critica di questi due titani dell’arte e della cultura del Rinascimento, quanto la rappresentazione di suggestioni, emozioni, accensioni estetiche e riflessioni morali nella contemporaneità sulla creazione di entrambi. E il risultato è stato raggiunto, ciascuno nella propria dimensione e dentro il proprio percorso intellettuale.

Appena le condizioni si sono presentate, lo svolgimento della mostra dedicata a questi due giganti del Rinascimento, è stata giustamente accompagnata da un doveroso e commosso omaggio a Roberta Filippi, proprio nella Casa delle Donne, quasi a sottolineare la presenza di questa persona che tanto si era spesa per questa iniziativa. La partecipazione degli artisti e del pubblico alla cerimonia è stata gratificante. Tra gli altri, erano esposte opere della stessa Filippi accanto a quelle di Ennio Calabria, Bruno Ceccobelli, Placido Scandurra, Fiorenzo Fracascia, Cinzia Beccaceci, Franco Caruso, per citare soltanto qualcuno a titolo esemplificativo.

Intervenendo nel dibattito, il maestro Ennio Calabria ha inquadrato il tempo in cui sta vivendo l’arte contemporanea, sottolineando la necessità di tornare a dipingere e non ad esprimersi attraverso gesti dimostrativi, esortando i giovani a porsi davanti alla tela come hanno fatto i loro predecessori, creando su questa strada opere che appartengono al patrimonio culturale nazionale. Ed ha messo in evidenza come l’esempio di Roberta Filippi sia importante per contenuti pedagogici ed estetici. Il pubblico ha apprezzato la cerimonia e il pittore Fiorenzo Fracascia, marito della donna scomparsa, visibilmente commosso,  ha ringraziato tutti i partecipanti all’iniziativa.

Il catalogo, ben curato e con interessanti testi a corredo del contenuto iconografico, rende testimonianza di una cerimonia per esprimere la riconoscenza per coloro che spendono la loro esistenza, come nel caso di Roberta Filippi, per la cultura, l’arte e gli artisti.

Roma, 7 aprile 2022

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