Abbiano tutti detto, sgomenti: “Anna Bruna ha finito di soffrire!”
Purtroppo, con la sofferenza se n’è anche andata la vita. Nella notte del 10 maggio 2022, partendo da Roma, si è avviata sui tratturi imperscrutabili dell’universo, prendendo quello che più si addice alla sua natura mediterranea, alla dolcezza di sposa, alla tenerezza di madre, al palpito per gli amici, allo zelo per gli scolari. Per quanto tempo ancora avrebbe voluto percorrere le strade terrene, bagnarsi nelle acque marine, solcare le nevi e i ghiacciai, arrampicarsi sulle pareti del cuore per trovare le parole giuste in ogni circostanza. Una malattia che non perdona l’ha castigata al termine di una vita laboriosa, ricca di umanità e di bontà.
Anna Bruna Concas con i figli
Anna Bruna Concas era nata a Arbus, in Sardegna, nel 1952, in una famiglia di lavoratori devoti alla loro terra, ma aperti al mondo circostante. Così, la fanciulla che sbocciava sui fiori degli anni, assorbiva le urgenze della vita, studiando per dedicarsi ai bambini.
L’abilitazione all’insegnamento l’ha portata subito tra le aule e i banchi a dispensare la pazienza e la costanza della natura sarda, facendosi amare degli scolari e dalle famiglie per la competenza pedagogica. Amava la scuola come la famiglia. E infatti la sua famiglia è stata la prima cattedra per apprendere il sostrato dell’esistenza, trasferito poi nel magistero dell’insegnamento e della sua nuova famiglia, costruita con infinita dedizione. L’uomo della sua vita, Pietro Bagnato, chimico farmaceutico, ha potuto accompagnarla per l’intera esistenza grazie alle affinità elettive e alla generosa corrispondenza d’amorosi sensi ovunque, da Roma a Latina, a Siena, poi di nuovo a Roma e da ultimo ad Anguillara Sabazia, così come i due figli Francesca e Filippo, sono stati plasmati con l’argilla della libertà e della responsabilità, divenendo due preziosi professionisti.
Anna Bruna è la testimonianza della laboriosità serena di chi è consapevole di avere e di dovere dare, principio laico che rende l’esistenza una fabbrica di passioni civili e di creatività interiore. Così la ricorderanno i familiari più stretti, gli amici, tanti bambini divenuti adulti e maturi su cui poggia e poggerà la struttura del futuro. Tutti la ringrazieranno per essere vissuta in armonia con la natura terrena, senza mai perdere di vista l’orizzonte di quel divenire che ha fatto la civiltà dell’uomo. E lo ha trasmesso agli altri, cominciando dai figli, facendo della sua vita intera una pedagogia autentica a cui sicuramente si ispireranno quelli che verranno.
Come passasti amata e lodata su questa terra dura, tutti crediamo che nel momento supremo questa terra ti sarà lieve per farti dormire nell’eternità!
Agostino Bagnato
Roma, 10 maggio 2022
Anna Bruna Concas con il marito. Sullo sfondo il paese di Arbus