PCI CENTO ANNI, COMUNICATO STAMPA

QUEL CHE RESTA DEL SOGNO
L’Italia del Novecento raccontata attraverso la politica ed alcune battaglie del Partito Comunista Italiano. Nato nel 1921 da una costola del Partito Socialista, il PCI ha rappresentato un caposaldo della lotta per la democrazia e la libertà, per lo sviluppo economico-sociale, per l’affermazione dei diritti civili e per la difesa della pace.
Questa straordinaria storia rivive nel volume Quel che resta del sogno  curato da Agostino Bagnato, attraverso le testimonianze e le analisi di militanti, dirigenti e studiosi di diversa estrazione politica e culturale. Franco Ferrarotti, sociologo e scrittore, uno dei protagonisti della vita intellettuale e culturale del Paese, traccia un ampio profilo del secolo breve, dell’utopia sociale che lo caratterizza e della sua eredità, dei suoi protagonisti principali tra cui i comunisti la cui politica moderata e pragmatica ha contribuito allo sviluppo democratico garantendo le libertà individuale e collettive, evitando avventure rivoluzionarie. Angiolo Marroni, Maria Serena Veggetti, Claudio Crescentini, Ida Mitrano, Armida Corridori, Francesco Santopolo, Agostino Bagnato affrontano aspetti specifici di questa storia. Il divaricante rapporto tra Gramsci e Togliatti, l’educazione intesa come fattore maggiorante della società, la visione della città come spazio di un nuovo umanesimo, il rapporto tra politica e arte, l’emancipazione femminile e la parità intese come diritti e non separazione di genere, la questione meridionale, la politica agraria nello sviluppo del territorio per una crescita sostenibile, costituiscono i principali capitoli trattati.
Pubblicato dalla casa editrice l’albatros, il volume vuole inoltre rappresentare un contributo alla conoscenza più generale della storia italiana del Novecento. Quel che resta del sogno è un contributo alla conoscenza della storia italiana degli ultimi cento anni, oltre che del movimento socialista e comunista più in generale, ricordando i protagonisti, rendendo omaggio a coloro che hanno sacrificato la vita per il riscatto e l’emancipazione della classe operaia e di tutti i lavoratori, per il contributo alla Resistenza antifascista e nella guerra di Liberazione e per le battaglie per il protagonismo dei lavoratori nella ricostruzione del Paese e l’affermazione dei valori di tolleranza e solidarietà, anche in nome dell’internazionalismo umanitario.
Si può giustamente affermare, in conclusione, che senza i comunisti nella vita politica, culturale artistica, l’Italia contemporanea sarebbe diversa.


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Quel che resta del sogno
l’albatros editore, Roma 2021, pp. 196, Euro 20,00

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