e presentazione del libro Le radici  del futuro di Pino Bongiorno sulla sua storia

 

Lo scorso 7 luglio 2022, nel salone Franco Basaglia dell’ex Ospedale S. Maria della Pietà di Roma, Antonietta Lo Scalzo, presidente della cooperativa AELLE IL PUNTO e Pino Nazio, giornalista RAI e scrittore, hanno presentato il volume LE RADICI DEL FUTURO. STORIA E PROSPETTIVE DELLA COOPERATIVA SOCIALE AELLE IL PUNTO di Pino Bongiorno, edito dalla casa editrice l’albatros. Erano presenti psicologi, psichiatri, operatori sanitari, dirigenti delle strutture regionali di competenza, soci vecchi e nuovi della cooperativa, oltre a giornalisti, studiosi della realtà socio-sanitaria e psichiatrica, osservatori della politica assistenziale.

Pino Nazio, introducendo i lavori, ha ricordato il lungo percorso compiuto in Italia per dotarsi di una politica sanitaria che tenesse conto delle diverse realtà sanitarie, di cui la conquista della legge 180 sulla diagnosi e cura delle malattie mentali è un esempio. Ha sottolineato il valore della cooperazione per  la moderna assistenza psichiatrica, grazie alla collaborazione che si è creata tra pubblico e privato, definendo le conquiste di questi ultimi decenni un traguardo di civiltà e di welfare moderno e solidaristico.


L'ampia sala Basaglia ha accolto i partecipanti. Alla fine un ricco buffet

Ha subito preso la parola Giuseppe Ducci, direttore del DSM della ASL Roma 1, nel cui territorio ricade il complesso monumentale e parco pubblico S. Maria della Pietà, il quale ha riconosciuto l’importanza del percorso professionale della cooperativa e del suo personale in oltre quaranta anni di attività. La cooperazione sociale ha dato un contributo molto importante per l’applicazione della legge Basaglia sul superamento degli Ospedali psichiatrici e l’avvio di strutture  terapeutiche territoriali ed ha sottolineato l’integrazione positiva tra pubblico e privato  che ha sempre motivato i comportamenti della politica sanitaria regionale. Ma ha contato anche la reciproca fiducia e coesione professionale nel portare avanti percorsi assistenziali seguendo protocolli e normative rigide e trasparenti, per la cui applicazione conta molto la collaborazione e il riconoscimento delle singole qualità professionali. 

Antonietta Lo Scalzo manifestato il suo orgoglio per essere arrivati al traguardo dei 42 anni di attività. Le restrizioni pandemiche hanno impedito di celebrare il quarantesimo anniversario della nascita della cooperativa che ha dato il via al percorso comune successivo. Sono state superate difficoltà, resistenze e incomprensioni, ma alla fine si è riusciti a integrare e fondere sinergicamente le esigenze dei soci. Ha prevalso la professionalità e la fiducia reciproca, sorrette da una concezione della politica socio-sanitaria protesa al vissuto di ogni persona e alle aspettative umane future. Con questa visione si è potuto interagire con il potere pubblico, perché le cooperative si sono sentite parte del pubblico e non antagoniste, superando visioni del passato e mero rivendicazionismo. E’ nata così una esperienza formativa importante che può essere considerata modello per la cooperazione laziale e non solo. Da qui l’orgoglio e la piena soddisfazione di tutti i soci che hanno atteso questa giornata come il riconoscimento per una scelta di vita.

Antonietta Lo Scalzo, prima da sinistra, Presidente della cooperativa Aelle il Punto

La testimonianza dei fondatori delle due Cooperative è stata particolarmente emozionante.  Carla Stentella, ha raccontato la sua esperienza prima come socio fondatore della cooperativa il Punto, ancora studentessa e poi come dirigente  Psicologo della ASL. Ha sempre seguito con interesse i progetti innovativi dell’Aelle il Punto.

Attualmente in pensione ma la sua lunga esperienza la induce a lanciare  un messaggio forte: non concentrarsi solo sulla sintomatologia delle persone affette da disturbi mentali ma prendersi cura dell’intera persona.

Yvonne Couvert, pur avendo ricoperto il ruolo di Presidente dal 1980 al 2007 ha voluto ricordare con tanta emozione i primi momenti in cui è entrata all’ex ospedale psichiatrico per l’avvio di attività laboratoriali.

Anche Maura Papi ha voluto rievocare alcuni aspetti che hanno caratterizzato  gli interventi all’interno dell’ospedale psichiatrico di giovani psicologi negli anni ’80, giovani, troppo giovani ma consapevoli e motivati a collaborare per la trasformazione di quel luogo e per l’acquisizione dei diritti delle persone.

Pino Bongiorno, storico dirigente della cooperazione laziale e scrittore, ha illustrato il lungo lavoro di ricerca per raccogliere la documentazione probante sulla vita delle due cooperative IL PUNTO e AELLE, che hanno dato vita alla struttura attuale attraverso una fusione che ha esaltato le sinergie e le competenze di ciascuno, elevando la qualità progettuale e gestionale della nuova struttura. La cooperazione ha dimostrato di sapere coniugare mutualità e solidarietà con efficienza e produttività, facendo della cultura della legalità il punto di forza della competizione territoriale. Il vissuto individuale dei soci emerge così in tutta la peculiarità, proprio perché la cooperativa esalta il senso di appartenenza e di responsabilità, rafforzando lo sforzo individuale e collettivo nel conseguire i risultati preposti.

Eleonora Vanni, responsabile nazionale delle cooperative sociali aderenti a Legacoop, ha riepilogato la lunga discussione interna al movimento cooperativo per dare spessore imprenditoriale alle strutture assistenziali, senza perdere di vista la mutualità e la solidarietà originarie. Le cooperative hanno anticipato con la loro progettualità e gestione sul territorio la cornice generale della legge sulla cooperazione sociale, dimostrando che è possibile coniugare mutualità e solidarietà con efficienza gestionale e risultanze economiche positive, guardando sempre ai bisogni della persona in difficoltà, bisognosa di assistenza, ed agli addetti al difficile e pesante lavoro socio-sanitario.

Agostino Bagnato, giornalista e scrittore, si è soffermato sul valore pedagogico della cooperazione e di quella sociale in particolare, ricordando come le esperienza positive della stragrande maggioranza delle imprese hanno saputo rilanciare e attualizzare i principi storici della cooperazione che si avvia a compiere duecento anni di vita. Le cooperative hanno dimostrato di essere imprese moderne e originali nella struttura gestionale, non un residuo del passato, creando quella  mutualità esterna fatta prevalentemente di servizi alla persona, secondo l’insegnamento di James Meade nel tracciare la visione di Agathotopia, il luogo buono dove vivere. L’esperienza di questi lunghi anni ha dimostrato il potenziale pedagogico del lavoro associato, nel quale la responsabilità individuale si intreccia con quella collettiva e quindi della solidarietà, nella logica interpersonale, intergenerazionale e della mutualità. La conclusione apre la strada ad una pedagogia continua e permanente che potrà vedere le cooperative sociali come strumento, nella società complessa e disarticolata nella quale vive l’umanità.


il coordinatore dell'incontro, il giornalista e scrittore Pino Nazio

A  conclusione dei lavori hanno preso la parola alcune protagoniste storiche della politica psichiatrica laziale che hanno, in maniera commossa, ricordato il lungo percorso di vita all’interno della sanità pubblica e dell’assistenza psichiatrica, avendo trovato nella cooperazione uno degli strumenti più efficaci per realizzare il sogno di Franco Basaglia e l’utopia di un mondo di solidarietà e fraternità.

Un brindisi caloroso ha concluso la manifestazione, certi di avere tratto ulteriori apprezzamenti e riconoscimenti per la missione fin qui compiuta.

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Roma, 9 luglio 2022

 

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