di Agostino Bagnato
Il 7 dicembre di ogni anno il tratro LA SCALA dii Milano inaugura la stagione operistica, forse la più importante del mondo. Quest'anno è toccato al teatro musicale russo prestare un capolavoro assoluto per onorare l'evento. Si tratta dell'opera BORIS GODUNOV di Modest Petrovich Musorgskij. Il compositore russo, membro prestigioso del Gruppo dei Cinque che intendeva creare una vera e propria scuola musicale nazionale, valorizzando le tradizioni popolari per frenare l'influenza della scuola europea e segnatamente italiana, trasse il soggetto dalla tragedia omonima di Aleksandr Sergeevich Pushkin e dalla Cronaca degli anni passati, oltre che della Storia dello Stato russo di Karamzin.

Adesso tocca a Riccardo Chaylly trarre il meglio della superba orchestra della Scala e dal coro: hanno dato alla musica una intensità straordinaria. Regia originale di Kasper Holten e un po' oltre il contesto storico, nell'intento di dare una lettura senza tempo del potere e degli orrori. dell'autocrazia. Altrettanto ha fatto la scenografa Es Marie Ellekilde, con qualche forzatura stilistica della tradizione russa. Ed ecco il grande basso Ildar Abdrazarov restituire la figura tormentata e atterrita dello zar, incapace di sopportare rimorsi ed effetti delle congiure di corte ad opera del boiardo Shujskij, interpretato da Norbert Ernst. Il monaco scrivano della cronaca sull'assassinio dello Zarevich Dmitrij, ha stentato a dare corpo al vecchio penitente, a cui l'impostore Grigorij Otrepev, interpretato adeguatamente da Dmitrij Golovin. Superbo Varlaam nella prestanza scenica e vocale.

Modest Petrovič Mussorgskij (Karevo, 1839 – San Pietroburgo 1881) in una foto del 1870