SI E’ SVOLTO L’INCONTRO DI STUDI PROGRAMMATO A ROMA PRESSO LA BIBLOTECA VALLICELLIANA
CIVITA DI BAGNOREGIO
IL BORGO NEL’ARIA CHE NON MUORE
I
Promosso dalla Biblioteca Vallicelliana e dall’Associazione Culturale “L’albatros”, lo scorso giovedì 27 ottobre 2016 si è svolto l’annunciato incontro di studi, alla presenza delle autorità nazionali, di amministratori pubblici, studiosi, artisti e pubblico interessato. L’incontro ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a riprova dell’attenzione che la promozione culturale è tra le priorità del governo nazionale.
Lo scopo era di presentare gli studi e le indagini condotte sulla storia di Civita di Bagnoregio, questo straordinario borgo medievale in provincia di Viterbo, le sue caratteristiche geologiche e ambientali, la sua peculiarità culturale. Si tratta di aspetti che caratterizzano il borgo come unico nella sua natura, sospeso magicamente sui calanchi argillosi e franosi che ne mettono continuamente a repentaglio la stabilità e la sopravvivenza, tanto da chiamarla “La città che muore”. Con questo nome è nota in tutto il mondo.
Paola Paesano, direttrice della Biblioteca Vallicelliana, ha aperto i lavori dichiarandosi felice di ospitare l’incontro che ha lo scopo di mettere a punto la strategia per valorizzare questa straordinaria località che merita l’attenzione delle strutture pubbliche e del mondo della cultura.
Daniela Porro, direttrice del Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, intervenendo a nome del ministro Dario Franceschini, ha sottolineato l’attenzione del Mibact per i siti di particolare pregio storico e artistico ed ha ricordato l’impegno per accompagnare il percorso che Civita di Bagnoregio intende avviare per ottenere il riconoscimento Unesco di patrimonio dell’umanità, aggiungendosi alle cinquantuno località italiane che hanno ottenuto tale riconoscimento a partire dagli anni ’70 del secolo scorso.
Francesco Bigiotti, sindaco di Bagnoregio, ha esposto, riepilogandole, le iniziative svolte dal Comune per salvare la rupe di Civita e lo stesso borgo, restituendo la speranza di un pieno recupero, tanto da contestare la fama di “Città che muore”, perché Civita intende vivere e per questo il suo destino è di essere annoverata tra i siti dell’umanità.
Lo storico Giancarlo Baciarello, dirigente del Centro Studi per il Patrimonio di S. Pietro in Tuscia, ha illustrato gli aspetti storici di Civita, partendo dalle più antiche testimonianze archeologiche, fino al momento del distacco dal contrafforte roccioso a causa del terremoto del 1796, rinvenendo nelle diverse dominazioni succedutesi nei secoli i caratteri salienti di ospitalità e di accoglienza della popolazione locale.
Armida Corridori, docente di filosofia, ha presentato la figura del filosofo francescano Bonaventura, originario di Bagnoregio e la sua importanza nella storia della teologia e nella crescita degli ordini mendicanti, rinvenendo nella rivisitazione di molti pensatori contemporanei nel pensiero del doctor seraphicus i germi del ripensamento dei caratteri economici attuali.
Aldo Demartis, cineasta, ha approfondito il ruolo del cinema italiano nella valorizzazione del territorio, di cui Bagnoregio è testimonianza importante, essendo stata scelta come set per alcuni film appartenenti alla commedia all’italiana, mentre il suo nome è noto perché Federico Fellini ha girato il suo capolavoro La strada nel lontano 1953.
Agostino Bagnato, giornalista e scrittore, ha passato in rassegna i punti salienti del paesaggio e delle tradizioni del luogo presenti nell’opera narrativa di Bonaventura Tecchi, anch’egli originario della zona, mettendo in evidenza che senza mai nominare le località, lo scrittore è riuscito a indicarle alla fantasia e al cuore di chi legge per la grande capacità poetica e immaginativa possedute.
Il pittore austriaco Werner Stadler ha parlato delle suggestioni che l’osservazione costante della valle dei Calanchi suscita nella sua creazione artistica, per la magia delle forme e dei colori cangianti a seconda della luce e delle stagioni; si è soffermato poi sulle ragioni del suo dipinto dedicato a Civita di Bagnoregio, intitolato Il borgo nell’Aria. Il dipinto è stato esposto in occasione dell’incontro ed è stato oggetto di ammirazione e di positivi commenti.
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