Maria Rosa Bagnato si è spenta il 13 giugno dello scorso anno a Roma, all’età di 86 anni. Era l’ultimo componente in vita della famiglia di Agostino Bagnato «u varijaru» e di Maria Rosa Naso (ramo dei Turchi). Era nata a Caria nel 1928 e dopo il diploma in ragioneria era stata assunta dall’agenzia Olivetti di Vibo Valentia, una delle prime aperte in Calabria. I più giovani di lei ancora viventi la ricordano alla scrivania nell’elegante ufficio sul corso principale della città, di fronte all’Istituto Magistrale, oppure impegnata a dare spiegazioni ai clienti sulle qualità e il funzionamento delle macchine da scrivere e della calcolatrici. Per i successi nel suo lavoro è stata premiata con visite a Ivrea e partecipazione e seminari di studio a Villa d’Este di Cernobbio sul Lago Maggiore.
Verso la fine degli anni Cinquanta si è trasferita a Catanzaro, in qualità di collaboratrice dell’avvocato Felice Siciliani e all’inizio degli anni Sessanta è stata assunta dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro, incaricata dell’ufficio di assistenza alle ragazze madri e poi addetta alla ragioneria generale, fino ad assumere la responsabilità della gestione del bilancio, incarico mantenuto fino alla pensione, ottenuta nel 1989. Una carriera esemplare nella pubblica amministrazione, fondata sulla competenza, la correttezza, l’onestà, il rispetto delle regole, la fedeltà alle istituzioni.
Maria Rosa Bagnato non passava inosservata: bella, alta di statura, figura armoniosa e leggiadra, volto solare e sorriso aperto e allegro, sempre elegante e inappuntabile nei comportamenti. Sapeva farsi amare e rispettare per la forte personalità fatta di carattere determinato, larghe vedute, cultura laica e aperta, acuta ironia, qualità posate su una intensa laboriosità e un forte rigore morale. Fino al termine dei suoi giorni, è stata attiva e dinamica, esempio di vitalità per tutti coloro che la conoscevano, dai parenti ai lontani colleghi di lavoro, agli amici, ai vicini di casa a Catanzaro, dove risiedeva abitualmente.
I numerosi nipoti sparsi tra Roma, Crotone, Vibo Valentia e Verbania le sono stati vicini con affetto e riconoscenza per la sua generosità; più labili i rapporti con i nipoti americani, figli dei fratelli emigrati negli Stati Uniti prima che lei nascesse. I cugini l’hanno sempre stimata e sostenuta. Non sarà dimenticata, perché lascia un patrimonio di affetti e di amore. E’ sepolta nel cimitero di Vibo Valentia nella cappella di famiglia.
Gregorio Caria