Si può parlare di amore e di passione fuori stagione, in un tempo che il senso comune ancora considera superato per l’età matura dei protagonisti? La scrittrice Paola Brianti ha scritto un bellissimo romanzo su questo tema che non è ancora riuscito a conquistare la narrativa contemporanea, salvo qualche eccezione. E lo fa con la leggerezza e l’intensità proprie di una donna che è moglie e madre allo stesso tempo, in un coacervo di situazioni difficili e talvolta drammatiche. La storia di Adalgisa, di Matteo e di Camillo si snoda su piani inclinati che s’incrociano e s’intersecano, oppure procedono per vie parallele, producendo un finale che sfida le convenzioni, ovvero con il matrimonio della protagonista e di Camillo, l’uomo che la guida con saggezza e amorevoli attenzioni alla rinascita emotiva e amorosa.

Edito dalla casa editrice “l’albatros”, dopo essere stato presentato a Fontanellato, città d’origine della giornalista scrittrice, FUORISTAGIONE è stato al centro di un intenso dibattito nell’abito della tradizione Un sabato da Salvatore Provino, il pittore che ospita nel proprio studio romano incontri, mostre d’arte, eventi, riunendo studiosi, scrittori, giornalisti.

Ha iniziato Agostino Bagnato, direttore della rivista L’albatros, salutando il romanzo come risultato di una profonda lettura critica di una esperienza di vita coniugale, tradotta nella maturità in una riconquistata dimensione emotiva dai forti connotati realistici. Nicola Siciliani de Cumis, pedagogista e scrittore, ha posto in evidenza i differenti piani della ricerca da parte di Adalgisa di costruire una prospettiva nuova attingendo al patrimonio di sofferenza e di dolore per far ramificare la ritrovata femminilità. Armida Corridori, docente e studiosa di filosofia, ha trovato nelle figure di Adalgisa e di Matteo l’esempio paradigmatico della configurazione di genere nella cultura occidentale da circa tremila anni, con la donna soccombente e impaniata nel groviglio di sentimenti, doveri e sensi di colpa, fino a quando non si verifica la rottura inaspettata con il passato. Il senatore Lucio D’Ubaldo, direttore de Il domani d’Italia, ha messo in evidenza le qualità culturali dell’autrice ed ha rievocato la lunga esperienza professionale, su cui si basa la qualità della sua scrittura.

Al termine del dibattito, Paola Brianti ha ringraziato il maestro Salvatore Provino per la splendida ospitalità, i relatori e tutti gli intervenuti. Sollecitata ad anticipare le attività future, ha confermato il suo impegno letterario attuale rivolto a figure significative della storia dell’arte rinascimentale in Emilia, confortata dagli apprezzamenti sulla sua opera narrativa che si aggiunge al valore del lungo corso giornalistico.

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