A Pino Caliandro (1969-2010)
Non è frastuono,
piuttosto dolore, sonoro
come pianto ininterrotto
dell’anima, pioggia costante
che pur non cancella l’equilibrio
dell’eternità. Dieci anni
sono tanti, ma per dimenticare
servono secoli, anche in presenza
di monumenti. Come Alessandro,
hai tagliato il nodo fatale,
questa volta non a Gordio temeraria,
ma della tua stessa esistenza.
Senza volerlo, eroe se non per grandezza
d’animo. La protervia di uno sconosciuto
chiamato destino ha schiantato
il ramo, gesto criminale per improvvido
agire sui nastri stradali. E non sapevi
che il tempo fa rumore nei cuori
come campane a stormo
per onorare ogni giorno
una vita che vale.
Agostino Bagnato
Roma, 28 agosto 2020
Monja Lelli, Pino con la Nikon, 2015, tempera su tela, 50x30
Salvatore Miglietta, Pino, 2010, olio su tela, 40x30
Salvatore Miglietta, Ritratto di Pino, 2011, olio su tela, 40x30