«Ubi consistam!» A chi appoggiarsi per sopravvivere? «Δὸς μοι ποῦ στῶ καὶ κινῶ τὴν γῆν», ovvero «Dammi un punto di appoggio e muoverò il mondo», secondo il celebre detto che Pappo d’Alessandria attribuisce ad Archimede di Siracusa.

Ebbene, cosa si può fare per sollevare le coscienze di fronte al senso comune del conformismo anarcoide contro le istituzioni e la storia che sta dilagando in Italia e anche in parte dell’Europa? Chi potrà darci la leva per sollevare il cuore della gente di fronte alla rassegnazione? Chi mai saprà porsi sulle spalle il peso della responsabilità di reagire di fronte al dilagante ottimismo distruttivo, anche se Joseph Schumpeter non c’entra niente?

Nessuno lo sa, ma forse la soluzione nascerà spontaneamente. «Si no escálas la montaña, jamas podrás ver el paisaje», cantano le belle parole di Pablo Neruda. Chi sarà a capo della cordata? E cosa sarà questa cordata, sotto forma di coalizione di centro-sinistra o di partito, capace di ricostruire la fiducia dei cittadini verso la sinistra, dopo le macerie sparse in questi ultimi anni per arroganza, supponenza, litigiosità, individualismo ed egocentrismo cha hanno portato a commettere errori catastrofici.

Eppure, c’è ancora bisogno della sinistra in Italia ed in Europa. Una sinistra moderna, basata su idee e progetti al passo con i tempi, capace di tracciare un orizzonte nuovo che comprenda il sogno di milioni di uomini per vivere in un mondo possibilmente migliore. Esperienze passate non vanno cancellate, ma attualizzate e declinate secondo regole e logiche che aggiornino la politica, la rappresentanza e la selezione dei gruppi dirigenti, ovvero quella “casta” che si vuole distruggere.

Chi sarà alla testa della spedizione: Paolo Gentiloni, Nicola Zingaretti, Carlo Calenda, Graziano Del Rio? O uno sconosciuto partorito improvvisamene dalla disperazione, come tante altre volte è successo nella storia?

Al lavoro! Alla lotta! Ma non sarà facile scalare la mediocrità plebea che si è fatta governo, potere, senso comune, cultura!

«Ubi consistam!» Ecco, alla storia e alla realtà bisogna appoggiarsi e ai protagonisti del tempo: milioni di donne e di uomini che vogliono essere protagonisti di un paesaggio nuovo, di lungo orizzonte, per non morire di ignavia…

«If winter comes, can spring be far behind?», recita Shelley. «Se l’inverno viene, può essere lontana la primavera?»

Buon lavoro!

Agostino Bagnato

Direttore della rivista l’albatros

Roma, 8 giugno 2018

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