La pandemia prosegue il suo corso, implacabile e beffarda. Continua a colpire inesorabilmente le popolazioni di tutto il mondo, provocando centinaia di migliaia di morti. Come cambierà il futuro dell’uomo? Quale sarà il suo destino? Zeitgeist: una nuova visione dell’esistenza sembra essere una delle possibili risposte
Basta! Non se ne può più. Accendere la TV è diventato un incubo: i soliti virologi, infettivologi, pneumologi avvelenano l’aria; i soliti giornalisti che sciorinano le proprie teorie prive di contenuti scientifici e sanitari; i soliti commentatori che spesso commentano il nulla, essendo estranei alla materia e s’informano sulle ultime notizie dei social, altra piaga della società contemporanea; i soliti uomini politici che, ognuno per la propria parte, si avventurano in previsioni sull’esito della pandemia e sulle misure adottate dal governo per fronteggiarne gli effetti, sul piano epidemiologico ed economico-occupazionale. Non se ne può più!
Da qualche tempo, un altro campo privilegiato per i frequentatori dei salotti televisivi, è quello di presentare un proprio libro sul Covid e i suoi effetti, come se avessero trascorso l’intera esistenza a studiare il Coronavirus e le mutazioni, come fossero tanti Lazzaro Spallanzani, Edward Jenner, Angelo Celli, Robert Koch, Alexandr Fleming e Albert Bruce Sabin. Aumenta lo smarrimento dei cittadini e si fa sempre più fosco l’orizzonte. Quando si uscirà dalla pandemia, non tanto per tornare alla vita precedente, quanto per poter convivere senza il rischio di soccombere in ogni circostanza.
La confusione è regnata sovrana per tanti mesi. Sono stati commessi errori vistosi di fronte alla mancata conoscenza del fenomeno, ma quando l’evidenza è stata lampante non si ha avuto la capacità e la tempestività d’intervenire con il piano strategico. Così è diventato facile banalizzare il lavoro del governo aggredendo i banchi a rotelle per le scuole, i monopattini per i centri urbani, i buoni elargiti a piene mani, premi in denaro per chi adottava misure di spesa con moneta elettronica.
Se qualcuno avesse saputo quale doveva essere la risposta giusta, avrebbe ottenuto il titolo di benefattore dell’umanità, anche se inesistente! Nessuno lo sapeva e ancora oggi molti aspetti del virus Covid-19 non sono noti. Purtroppo si continua ad andare avanti a tentoni, anche se la scienza ha fatto passi da gigante nella preparazione del vaccino e della sua somministrazione a livello planetario. Planetario, perché molti politici nostrani e commentatori politici si guardano soltanto l’ombelico e non riescono a gettare lo sguardo oltre il proprio cortile. Ma l’aspetto più inquietante riguarda i ristori per le categorie non protette dalla cassa interazione, come i lavoratori autonomi. A parte la polemica sulla insufficienza dei ristori erogati in base al fatturato, impresa non sempre agevole per l’abitudine di non fatturare tutte le attività, oltre che sui gravi ritardi in molti casi, si è imposto il tema dell’indebitamento pauroso dello Stato per fare fronte ai pagamenti. è vero che il Recovery Fund consente coperture rilevanti, ma non si può continuare per mesi e forse per anni a raccogliere sul mercato somme ingenti per indennizzare tutti, oltre che sostenere le spese necessarie per combattere la pandemia, a cominciare dal piano di vaccinazione che è stato avviato di recente, con risultati incoraggianti, nonostante difficoltà strutturali in numerose regioni. Si può continuare ad accumulare debiti che gravando sul bilancio dello Stato, espongono il paese a rischi di speculazione e di ricatto.?
L’ombrello europeo quanto potrà coprire del debito generale in atto nell’intera Unione Europea e quale sarà il piano di rientro dal debito nei prossimi decenni?
La domanda è opportuna, perché si assiste ad una chiassosa sarabanda a chi spende di più ed in molte direzioni, probabilmente non compatibili con le risorse naturali, economiche e finanziarie dei vari Stati.
Se Giuseppe Conte non aveva la statura dell’economista e dello stratega finanziario, Mario Draghi ha competenze ed esperienze in questo campo è ci si aspetta che apra una discussione sulla materia. è vero che la priorità assoluta adesso è sconfiggere la pandemia e ritornare ad una relativa normalità, ma non si può continuare per mesi e per anni senza sapere dove si sta andando. Molti risparmiatori temono l’imposizione di una tassa progressiva sul patrimonio; altri piangono sul possibile sbilancio dell’INPS che impedirebbe il pagamento delle pensioni e delle prestazioni previdenziali e assistenziali; altri ancora paventano l’infiacchimento di servizi strategici come scuola, università, ricerca, sanità, trasporti, cultura. Non si può lasciare le cose al vento del tempo, perché lo stato d’animo dei cittadini è quanto mai turbato. Il clima di scoraggiamento sta raggiungendo livelli preoccupanti. Ampi strati della popolazione inizia a manifestare questi disagi attraverso forme di depressione psichica che destano molte preoccupazioni.
La pandemia e il modo di combatterla stanno mettendo a dura prova il sistema Italia. Nessuno avrebbe immaginato che regioni potenti ed efficienticome la Lombardia incontrassero così tante difficoltà nel rispondere all’emergenza. Non è soltanto l’inadeguatezza di Attilio Fontana e del suo gruppo a dare segni di cedimento, ma l’intero sistema sanitario della Lombardia, costruito su punti di eccellenza concentrati in poche città, indebolendo il tessuto della sanità diffusa su territorio, voluto dai governi regionali passati. Se l’ospedale è super specializzato, può andare bene in tempi di normalità, ma di fronte ad una emergenza la rigidità provoca disastri. Ma anche l’eccesso opposto, come in Toscana, provoca difficoltà. Volere fare un piano vaccinale per patologie e categorie professionali, per ragioni democratiche e sociali, ha provocato una notevole confusione che ha portato la Toscana a ritardare la somministrazione dei vaccini. Più virtuose le regioni meridionali, sempre nel mirino degli efficientisti di maniera che formano le proprie opinioni sulle versioni televisive della storia e della realtà.
L’evoluzione della pandemia sta provocando un mutamento comportamentale nella popolazione, nonostante il bombardamento di notizie tra il terroristico e la normalità. Ma i problemi debbono sorgere ancora. Uscire per strada e trovarsi di fronte i propri amici e vicini, estranei o conoscenti, muniti di mascherine che rendono talvolta difficile riconoscerne il volto; stare lontano dal proprio simile per paura del contagio; allontanarsi dai luoghi affollati per i divieti imposti; rinunciare a cinema, teatro, concerti, mostre d’arte, palestre, piscine, ristoranti provocherà alla fine un mutamento probabilmente biologico nell’essere umano. Così come vivere la sfera sentimentale, affettiva e familiare in maniera asfittica provocherà un disordine mentale nel dovere governare le nuove abitudini, con disagi comportamentali per le famiglie meno abbienti e per le persone costrette a vivere in ambienti ristretti.
Il governo guidato da Mario Draghi, invocato da tanti nei mesi scorsi, sta dando tangibili segnali di cambiamento. La salute pubblica è il tema dominante delle misure del governo, mettendo in campo tutte le forze, compreso l’esercito. In pochi giorni sono stati allestite aree per la vaccinazione, cercando di superare la confusione iniziale. Le Regioni hanno dimostrato la propria grave inadeguatezza, soprattutto sul piano dei rapporti con i cittadini. Il sistema di prenotazione della vaccinazione, basato sulla rete telematica, in molte regioni o è inesistente o non ha funzionato. Tranne in alcune aree virtuose, come il Lazio, portato a modello in Italia e in Europa. Ma bisogna continuare la battaglie per ottenere i vaccini dalle case farmaceutiche, le Big pharma dell’industria sanitaria, manifestando interamente la propria autorevolezza istituzionale.
Il Ministro della Sanità Speranza e il Presidente del Consiglio Draghi
L’Unione Europea non ha brillato per capacità organizzative e messa alla prova nella trattativa comunitaria per ottenere milioni di dosi necessarie, è caduta su aspetti legali che dimostrano la inadeguatezza pratica della macchina europea. Se i vaccini giungeranno nei tempi previsti, l’Italia è in grado di rispondere positivamente alla attese dei cittadini, anche se la politica e le autorità sanitarie e gli organi di informazione (quelli corretti!) dovranno fare uno sforzo enorme per convincere i cittadini a vaccinarsi con qualsiasi farmaco adatto, sconfiggendo l’idea che ciascuno possa scegliersi in vaccino che desidera, soltanto perché lo ha sentito dire da qualche influencer, questi sciagurati soggetti della subornazione di massa!
E poi c’è il tema delle chiusure, ovvero delle restrizioni personali, ancora pesantissime per il lungo tempo e per l’incertezza del procedere. Le vacanze estive si avvicinano e già sono scatenate folle di villeggianti alla ricerca dell’evasione e dello svago, oltre che del meritato riposo. Ma se è stato accertato scientificamente che il contagio si espande in conseguenza di assembramenti, perché continuare con comportamenti erronei?
E' la natura umana, portata alla fuga delle responsabilità personali e collettive, ancora più accentuata in larghe fasce della popolazione italiana. Questo aspetto non viene sottolineato abbastanza, ma è il caso di essere inflessibili, perché la coesistenza con il virus passerà fondamentalmente dal rispetto delle norme di sicurezza; il prevalere di comportamenti nella peggiore tradizione italica, fatti di furbizia, arroganza, ignoranza costituirà una seria difficoltà per affrontare l’estate e il prossimo autunno-inverno.
Questo è lo spirito del tempo: Zeitgeist dei filosofi e dei sociologi. Bisognerà studiare bene l’evoluzione della pandemia e misurare attentamente gli effetti sulla popolazione. Un tempo tiranno che impone a ciascuno di verificare la propria natura e adattarla alla nuova realtà. Non c’è altra strada. Una guerra spietata è stata scatenata da questo nefasto virus che non si riesce a capire come abbia potuto superare le barriere difensive che la scienza medica ha posto in essere ed ha potuto dilagare sul Pianeta a suo piacimento, seminando milioni di morti, più di quanti ne abbiano prodotti due guerre mondiali tra i militari combattenti. Ma l’uomo ha la capacità di adattamento, è nella sua natura, ha saputo superare e sopravvivere a prove terribili: deve affrontare anche questa battaglia durissima che mette in discussione la sua natura. Se sapremo guardare in faccia la realtà, senza farci ammaliare e deviare da profeti e profezie, questo nuovo Zeitgeist potrà prendere il sopravvento.
Agostino Bagnato
Roma 27/3/2021