Kursk e Lipeck In Russia obiettivi dell'esercito ucraino
di Agostino Bagnato
[ in fondo il commento del prof. Franco Ferrarotti intervistato dal Direttore della rivista ]
NUOVI BAGLIORI DI GUERRA
Agosto è iniziato con un grande caldo sul Mediterraneo meridionale. Tutti guardavano a Gaza e alla tragedia della popolazione palestinese sotto assedio israeliano. L'Olimpiade della Senna richiamava l'attenzione dell'opinione pubblica. Dell'Ucraina non parlava nessuno.
Ed ecco il colpo di scena. Incredibile! L'esercito ucraino è improvvisamente e inaspettatamente penetrato in territorio russo, per circa dieci chilometri di profondità dal confine, nella regione di Kursk. Nel solo primo giorno dell'offensiva militare sono stati occupati circa quaranta chilometri quadrati in di direzione di Kursk. Importante città agricola e industriale, al centro di una zona fertilissima, ospita anche una centrale nucleare.
È la prima volta che accade dall'inizio del conflitto. È la prima volta che uomini armati di un Paese ostile entrano in territorio russo dalla fine della Seconda guerra mondiale.
La reazione russa non è stata finora capace di respingere gli ucraini, che hanno occupato il territorio nemico con carri armati, blindati e circa 10.000 soldati. Una operazione militare impegnativa che non si organizza in un giorno. Nessuno se n'è accorto in territorio russo? I servizi segreti militari dov'erano?
Se è vero che l'esercito ucraino si trova in difficoltà, come è possibile che a pochi giorni dall'arrivo dei nuovi aiuti militari occidentali Vladimir Zelenskyi sia in grado di scatenare una offensiva vittoriosa contro l'Armata russa?
C'è qualcosa che non torna.
Subito dopo l'Ucraina ha sferrato un attacco contro obiettivi militari nella città di Lipeck, colpendo l'aeroporto e strutture civili, con missili e droni. Non è chiaro se siano stati impiegati gli aerei da combattimento F16 recentemente consegnati all'Ucraina dagli alleati della Nato. Se fosse accaduto, sarebbe un passo in avanti dell'escalation militare.
bomba termobarica
Anche in questo caso l'effetto sorpresa ha ottenuto un risultato sbalorditivo, perché Lipecķ è nel cuore della Russia sud occidentale ed è l'ultimo snodo del gasdotto che trasporta il gas russo in Europa. Gli effetti non si sono fatti attendere: il prezzo del gas alla borsa di Rotterdam è subito aumentato.
Ma Kiev non si è fermata a queste operazioni. Ha temerariamente colpito con missili la centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dai russi, provocando un vasto incendio che per fortuna è stato spento. Le strutture della centrale non avrebbero subito danni e la produzione di energia elettrica continua. Ma il mondo è stato con il fiato sospeso per un giorno intero.
QUALI CONSEGUENZE?
Di trattative di pace non parla più nessuno, chiedere il cessate il fuoco equivale ad essere traditori al servizio di Putin. Si è creato un clima pesante, veramente cupo.
C'è soltanto da sperare che il risveglio militare ucraino spinga a guardare i fatti con maggiore realismo. Attendere le elezioni americane, l'insediamento del nuovo eletto e l'avvio di una eventuale trattativa comporta molti mesi di attesa. Le stesse considerazioni valgono.per l'arrivo del nuovo segretario della Nato.
Si possono attendere tanti mesi ancora prima di assistere ad una eventuale svolta?
E se nel frattempo l'impiego degli aerei F16 porterà morte e distruzione sul territorio russo, come appare probabile, quale sarà la reazione di Vladimir Putin?
In televisione è apparso terreno in volto, agitato, incapace di articolare un discorso compiuto. Con voce spezzata, ha parlato di provocazione terroristica e che ci sarebbe stata una reazione adeguata.
Dopo tre giorni la risposta c'è stata, mentre gli ucraini sono penetratii in territorio russo per circa trenta chilometri, senza incontrare particolare resistenza. Di cosa si tratta?
Si apprende che la Russia ha fatto esplodere nelle prime ore di venerdì una bomba termobarica di 500 kg. nell'area di Kursk occupata da soldati ucraini, coadiuvati da mercenari georgiani, aprendo un capitolo nuovo della guerra attuale. Non si conoscono gli effetti dell'esplosione. Decine di migliaia di abitanti sono stati evacuati dall'area interessata. Si sono visti mercenari georgiani, forse osseti. Probabilmente di altre nazionalità. Intanto, Volodimir Zelenskyi ha comunicato che nella giornata di lunedì 12 agosto, in meno di una settimana, l'esercito ucraino ha occupato circa mille chilometri quadrati di territorio russo. Da parte sua, Vladimir Putin promette di riconquistare Kursk, facendo capire che gli ucraini sarebbero arrivati nella città capoluogo della oblast' omonima, da cui parte la ferrovia diretta che porta a Mosca. Non c'è moscovita che non conosca la storica Kurskij voksal, la Stazione di Kursk.
Non c'è da stare tranquilli!
Militari russi trasportano le bombe termobariche
UN PO' DI STORIA
L'ultimo esercito straniero che ha invaso e occupato il suolo dell'Unione Sovietica è stato nel 1941. C'erano anche i soldati italiani del Csir diventato poi Armir. Era l'operazione Barbarossa sferrata da Adolf Hitler contro la Russia Sovietica e le altre Repubbliche socialiste, tra cui l'Ucraina. La risposta di Stalin fu lenta ma costante, condotta con l'aiuto degli alleati occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti che hanno inviato armi attraverso il versante orientale. La resistenza Sovietica, a partire da Stalingrado, è stata decisiva per liberare l'Europa e sconfiggere il nazifascismo. La disfatta nazifascista ha travolto anche gli altri combattenti
dell 'Asse. Il tributo italiano è stato molto alto; proprio a Kursk dove si è svolta la battaglia più importante tra carri armati dell storia, le truppe italiane furono accerchiate e respinte da parte dell''Armata rossa, con perdite molto elevate. Non lo ricorda nessuno, purtroppo! Un altro capolavoro di Putin è anche questo: avere riportato nemici giurati della Russia proprio a combatterla sul suolo russo. Per fare un esempio, non molto lontano, sulla strada per Tula, si trova Orel, la patria di Ivan Turgenrv. Un po' più lontano, sempre sulla strada per Tula, si trova la città di Jasnaja Poljana, casa-museo di Lev Nikolaevic Tolstoj, luogo sacro per i russi e per chi ama la cultura e in particolare la narrativa russa. Mosca dista appena 240 chilometri, appena al di là del fiume Oka.
Ora le carte si sono mischiate tragicamente e chi ha combattuto contro il nazifascismo si trova a farsi la guerra, per colpa dell'aggressione russa all'Ucraina.
I mezzi blindati utilizzati per il lancio delle bombe termobariche
LA DISPUTA ACCADEMICA
Si è accesa una disputa in Occidente, particolarmente in Italia.
Per ritorsione l'Ucraina può tentare l'occupazione di porzioni della Russia? Si tratta di materia controversa: sul piano del diritto internazionale un Paese non può essere aggredito. Ma nel caso che un Paese aggredito reagisca e addirittura riesca a sferrare un attacco sul territorio dell'aggressore confinante, andando oltre i termini territoriali, riuscendo a fortificarsi per ostacolare ogni tentativo di essere respinto, come bisogna valutarlo? Nel caso in specie, l'iniziativa di Kiev è una naturale ritorsione. Penetrare in territorio russo per circa trenta chilometri di profondità, è più che plausibile. Il problema è riuscire a restare su quel terreno conteso, e a quale prezzo. E poi c'è la storia, con il suo enorme carico di simboli.
Il problema è semplice: nel corso di circa otto secoli, mongoli, lituani e polacchi, francesi e poi nazifascisti hanno occupato la Russia e sono stati sempre ricacciati indietro, con costi umani spaventosi. L'ultima aggressione alla Russia Sovietica ha comportato circa 22 milioni di morti tra combattenti e civili, compresi coloro che sono finiti nei campi di sterminio nazisti.
È credibile oggi un'azione militare dell'Ucraina, condotta per conto della Nato, contro la Russia?
Non appare credibile una tale prospettiva, alla luce di quanto si conosce. E allora perché spargere altro sangue e distruggere interi territori? Sono gli aspetti incomprensibili e inaccettabili allo stesso tempo della guerra e della politica. Perché non si negozia una pace giusta e duratura? È pensabile che le cose possano restare nello stato attuale, perpetuando odio e rancore su tutti i terreni possibili, compreso quello religioso, artistico e culturale?
Mosca sta rispondendo rabbiosamente. Missili sono tornati a cadere su Kiev, a dimostrazione che il potenziale militare russo è ancora efficiente. Cinismo brutale.
Di questo passo non si va verso il cessate il fuoco. Altri piccoli fronti sono stati aperti dagli ucraini lungo il confine con la Russia, creando un ulteriore penetrazione e occupando anche simbolicamente villaggi abitati da secoli da popolazioni russofone e bruciando la bandiera russa dopo averla calpestata. Un pugno nello stomaco!
Vladimir Putin appare in televisione e riesce appena a parlare. I suoi collaboratori appaiono smarriti, colti di sorpresa e forse incapaci di rendersi conto di quanto stia succedendo. Ma la risposta sicuramente ci sarà e sarà terribile. È stato sempre così.
Si annuncia una tarda estate davvero bollente, non soltanto sul piano meteorologico.
Roma, 13 agosto 2024
Franco Ferrarotti commenta gli ultimi avvenimenti della guerra russo-ucraina
Intervista di Agostino Bagnato
Franco Ferrarotti visto da Ennio Calabria
Professor Ferrarotti, cosa pensa della svolta nelle guerra russo-ucraina con lo sconfinamento dell'esercito di Kiev in territorio russo, dopo due anni e mezzo di guerra?
Il presidente dell'Ucraina Volodymir Zelenskyi ha compiuto un'operazione audace e disperata, ma di grande impatto emotivo e di grande efficacia politico-militare. È la classica mossa del cavallo. Una mossa geniale. Non so chi l'abbia ispirata e organizzata, chi ci sia dietro, ma l'Ucraina è uscita dall'angolo in cui si trovava ed ha acquisito un vantaggio strategico enorme. Al momento attuale, non so giudicare se si tratti di una svolta nel conflitto, ma è un avvenimento nuovo e imprevisto. Questo conta, al momento!
Probabilmente ci sono dietro gli esperti della Nato e degli Stati Uniti...
È possibile, anzi sicuro. Occupare in meno di una settimana 74 villaggi in territorio russo, penetrare nella oblast' di Kursk nel cuore della Federazione russa per circa trenta chilometri e tenere saldamente in pugno circa 1.000 chilometri di territorio, suona come una pesante umiliazione per Vladimir Putin.
Civili russi delle città di confine con l’Ucraina vengono trasportati con i treni a Mosca dopo il blitz di Kiev
Pesante umiliazione e condizione inaccettabile, per ragioni di prestigio interno, oltre che arma di trattativa eventuale...
È così. Non abbiamo informazioni precise, ma quello che è accaduto ha veramente dell'incredibile.
Inadeguatezza dello stato maggiore, generali arroganti e spocchiosi, servizi di intelligence superati, basi strategiche vecchie e disordinate...
Può darsi che sia così. Al momento non siamo in grado di giudicare. Comunque, vengono al pettine i nodi dell'inadeguatezza di Vladimir Putin a governare una situazione complessa come quella attuale. Un semplice ufficiale dei vecchi servizi segreti sovietici che assurge, per i suoi trascorsi, a capo della Russia, non può trasformarsi in uno statista capace di guidare il paese più vasto del mondo. È stato Jurij Andropov, capo dei servizi segreti sovietici e poi segretario generale del Pcus, che lo ha introdotto nel Kgb e poi Boris Elcin che lo ha nominato suo successore, salvo pentirsi subito dopo.
Dove potrà arrivare l'avanzata Ucraina?
Zelenskyi ha dichiarato che non ha mire territoriali, ovvero non intende procedere all'annessione di porzioni di Russia all'Ucraina. Il suo intento è di avere merce di scambio, ovvero territori russi provvisoriamente conquistati, da gettare sul piatto della bilancia di una eventuale trattativa per il cessate il fuoco e poi per una pace giusta e definitiva. Dove potrà arrivare dipenderà dalla reazione russa che, al momento, si presenta inadeguata e poco efficace.
I tank britannici aiutano l'Ucraina a sfondare in Russia?
Stupore e sgomento tra la popolazione che è stata evacuata dalla regione di Kursk. Nessuno si sarebbe aspettato uno sconfinamento su vasta scala.
È vero. La storia si ripete, purtroppo! Truppe ostili e nemiche entrano in territorio russo dopo circa 80 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Come se nr esce, Professore?.Se manca una trattativa condotta da dirigenti autorevoli e capaci, la situazione rischia di sfuggire di mano. Oggi non ci sono uomini in grado di imporre una soluzione.
Purtuttavia, una strada bisognerà trovarla. Il mondo non può vivere nell'incertezza per lungo tempo!
Quale sarà la vendetta di Putin? Si limiterà all'apparato militare o colpirà nel profondo?
Sono convinto che la Russia e Putin puntano sulla vendetta. Ricacceranno gli Ucraini dalla oblast' di Kursk, prima o poi, e puniranno severamente coloro che riterranno responsabili della umiliazione.
Vladimir Putin avrà la forza di fare tutto questo?
Se conserva ancora il prestigio accumulato negli anni trascorsi, anche se alquanto ammaccato, riuscirà a punire i responsabili. Non dimentichiamo che Putin resta pur sempre un dittatore.
Un nuovo Prigozhin si nasconde tra i collaboratori, gli oligarchi, i militari? Cosa ne pensa, professor Ferrarotti?
Chi lo può sapere! La Russia resta sempre una fantasia, come diceva Dostoevskij. Ovvero, un enigma.
È vero. Ci sono comportamenti che non si riesce pienamente a comprendere.
A Sergej Gorbacev ho chiesto, qualche tempo dopo la fine del comunismo, come avesse fatto per fare cadere l'URSS. Ha risposto: "Era inevitabile. Non c'era alternativa". Bisogna riconoscere che è stato abile ad evitare un grave spargimento di sangue. Purtroppo, alla lunga distanza questa conseguenza cruenta si è presentata in Ucraina. Ma le condizioni sono profondamente mutate.
Grazie, Professore. Buon Ferragosto.
Roma, 14 agosto 2024