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VOLODYMIR ZELENSKYI
Settembre è iniziato in modo turbolento, non soltanto sul piano meteorologico. Volodymir Zelenskyi piomba a Cernobbio, ospite dello storico tradizionale Forum Ambrosetti che da circa cinquanta anni apre la stagione post feriale della politica italiana. Proviene dalla Germania dove ha incontrato il cancelliere Olaf Scholz per ottenere ulteriori armamenti con cui proseguire gli attacchi in territorio russo, sulla base del primo passo dello scorso 6 agosto con la pendtrazione di truppe ucraine nella regione di Kursk.


il faccia a faccia tra Zelenskyi e Meloni a Cernobbio

Monica Maggioni conduce a Cernobbio  una conferenza stampa con grande professionalità e il Presidente dell'Ucraina si destreggia nel tracciare la strategia per contrastare l'occupazione del suo Paese da parte della Russia e possibilmente vincere. la guerra. È reduce da un drastico rimpasto di governo che ha visto rafforzare la sua dimensione di uomo solo al comando, sorretto da due fedelissimi. Anche Dimitro Kuleba, ministro degli esteri dotato di buone qualità, ha rassegnato le dimissioni. Zelenskyi non ha spiegato le ragioni di quello che appare come un tentativo di arginare le crescenti difficoltà politiche e militari di Kiev, appena offuscate dalla controffensiva nella oblast' di Kursk, in territorio russo e qualche incursione con droni su città lontane dal fronte. Che cosa sta realmente succedendo in Ucraina non si sa. E ciò desta molto allarme tra gli alleati dell'Ucraina, compreso l'Italia che ha confermato il rifiuto di fornire ulteriori  armi per colpire in profondità la Russia, temendo una pesante e minacciosa escalation. Anche la Nato palesa evidente nervosismo di fronte agli scenari incerti del prossimo futuro, anche se Zelenskyi si proclama fiducioso nella vittoria finale. "Nessun metro quadro di terra Ucraina sarà ceduta agli invasori russi", esclama continuamente. Salvo affermare subito dopo che trattative non sono ancora previste sulla base di scambio di territori e senza un adeguato compenso per i danni di guerra.
Di iniziative diplomatiche per un cessate il fuoco e per avviare eventuali trattative, non parla nessuno in Occidente ed in Europa. Soltanto l'ungherese Orban ha dichiarato a Cernobbio che sarebbe auspicabile e importante un incontro tra Putin e Zelenskyi, senza precisare altro. Non è cosa da poco una tale eventualità; chi promuove l'incontro, dove, a quali condizioni, con quale ordine del giorno?
Sarebbe davvero un giorno di speranza quello in cui venisse annunciato un tale proposito. E sarebbe ancora più bello se a promuoverlo fosse l'Italia, magari nella persona del Presidente della Repubblica. Purtroppo siamo tutti in attesa del risultato elettorale per la presidenza degli Stati Uniti d'America. Anche il presidente Mattarella è condizionato dalla tradizione atlantica e non può fare diversamente, salvo un differente scenario internazionale che, al momento, non appare possibile nè auspicabile. Il posto dell'Italia è nella Nato. Magari a trazione multicolore, stante la preponderanza della strategia americana.
Tempi davvero duri sul fronte orientale, con centinaia di giovani ucraini e russi che continuano a morire. Compreso molti mercenari, in particolare da quello che si conosce, assoldati da Zelenskyi. Una vera carneficina che denota l'immoralità di questa assurda guerra scatenata dalla Russia.

GAZA, HAMAS, ISRAELE
L'altro fronte caldissimo e ancora più tragico è quello di Gaza. A quasi un anno dal criminale assalto di Hamas in territorio israeliano, con la cattura di centinaia di ostaggi, la distruzione delle città nella Striscia di Gaza, decine di migliaia di vittime civili e quasi due milioni di profughi intrappolati, non si vede una luce di speranza. Benyamin Netanyahu prosegue implacabile la sua strategia di distruzione di Hamas, incurante delle conseguenze attuali e soprattutto future per lo Stato di Israele e per le divisioni sempre più profonde con la popolazione palestinese.


i drammatici esiti di un bombardamento israeliano a Gaza

Nessuno è in grado di costringere Netanyahu a un tavolo negoziale, neanche il suo stesso popolo che lo sfida scendendo in piazza continuamente. Cosa deve succedere perché prevalga il buon senso da una parte e dall'altra? Che si scateni uno scontro armato di vaste proporzioni che coinvolga l'intero Medio Oriente? L'Iran sta dimostrando buon senso, ma fino a quando?

GENNARO SANGIULIANO
E qui si apre il secondo fronte, quello italiano. Non militare, per fortuna, ma politico. Superato il grande caldo d'agosto, che ha visto sciogliersi la coppia Arianna Meloni - Francesco Lollobrigida alla masseria pugliese scelta per le vacanze ferragostane delle Sorelle d'Italia, una grana spinosa si è addensata sul governo: il ministro della cultura è stato travolto da una vicenda legata ai rapporti con una sua collaboratrice, la signora Maria Rosaria Boccia, assurta al ruolo di amica e confidente, in attesa di essere nominata assistente del Ministero della Cultura. Avrebbe dovuto occuparsi  della preparazione del G7 della Cultura, in programma a Pompei alla fine di settembre. Quando tale nomina è venuta meno, si è scatenata la tempesta dei comunicati e delle dichiarazioni che ponevano in evidenza un comportamento poco opportuno da parte del Ministro. Questi ha cercato di resistere alle critiche, senza riuscire a chiarire i fatti. Mentre Zelenskyi invocava l'invio di armi per colpire la Russia, Gennaro Sangiuliano rassegnava le dimissioni. Fortuna ha voluto che Giorgia Meloni, previdente e saggiamente preoccupata, ha subito nominato il nuovo ministro della cultura, tale Alessandro Giuli, a suo tempo nominato presidente del MAXXI, il Museo delle Arti del Ventunesimo secolo.
Tutto finito? Chi potrà dirlo, in questa Italia che vanta primati economici esaltati dagli agit-prop della destra e difficoltà strutturali irrisolte, è difficile cogliere un punto di verità nelle cose. Una coltre propagandistica rischia sempre di avvolgere una notizia.
Altra nota ancora aperta: la nomina di Raffaele Fitto nella Commissione Europea, con la richiesta di svolgere il ruolo di vice presidente e di commissario al
Bilancio. Uno scherzo da 700 miliardi di Euro. L'Italia ha votato contro la conferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea, escludendo di fatto l'Italia dal governo europeo. Ora Giorgia Meloni rivendica un ruolo primario per l'Italia, in virtù dell'essere paese fondatore dell'Europa Comunitaria. Giusta richiesta, ma bisognava pensarci prima perché il ruolo di primo piano sono in tanti a rivendicarlo, avendo maggiori titoli politici. L'augurio è che nei prossimi giorni si possa festeggiare la nomina di un italiano a un incarico prestigioso nel governo europeo. Non per premiare le tendenze sovraniste dell'Italia in mano a questa destra inadeguata e presuntuosa, ma per onorare l'europeismo di tanti italiani che hanno fatto l'Europa, da Altiero Spinelli a Giorgio Amendola, da Alcide De Gasperi a Ugo La Malfa, da Bettino Craxi a Davide Sassoli.


il nuovo ministro della cultura Alessandro Giuli

LEGGE FINANZIARIA
Ultimo richiamo: la Legge di bilancio per il 2025. Il periodo dello scialo con l'indebitamento irresponsabile è terminato. Speriamo per sempre. Tra superbonus edilizio, reddito di cittadinanza e regalie o prebende, l'Italia ha dissipato oltre cento miliardi di Euro. Adesso l'otre è davvero vuoto e non ci sono sorgenti e fonti cui attingere. Le necessità sono tante, le richieste altrettante, le promesse elettorali ancora inevase molto rilevanti. Che fare?
Il ministro Giancarlo Giorgetti non sa che pesci pigliare per fare tornare i conti. Il tempo passa e la fatidica data del 30 settembre per consegnare  a Bruxelles il documento di finanza pubbluca si avvicina sempre più e alcune scelte non possono essere più rinviate. Compreso gli aiuti militari a Kiev.
L'Armata propagandistica della destra al potere cosa inventerà per distrarre l'attenzione dell'opinione pubblica dai problemi veri del Paese? Sallusti, Del Debbio, Senaldi, Capezzone, Belpietro, Donzelli, Borgonovo e tanti altri sul territorio, quale arma di distrazione di massa inventeranno, quale coniglio tireranno fuori dal cilindro del prestigiatore ben addestrato? Quali complotti scopriranno? Hanno già provato con Boccia Rossa.
Una fine estate e un principio d'autunno davvero coi fiocchi!
Prepariamoci a tutto.



Agostino Bagnato
Roma, 7 settembre 2024

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