Mostra di sculture e dipinti di Stefania Fienili - Nemi, Palazzo Ruspoli. Scuderie

Dal 13 luglio al 28 luglio 2024

Nemi è località celebre sui Colli Albani fin dalla più remota antichità. Nemus, Nemoris, Bosco sacro fin dalla più lontana  civiltà latina: questo è il significato etimologico. E su questa valenza il borgo ha fatto la sua storia e la gloria. Non soltanto per il mito della dea Artemide-Diana che dalla località ha preso anche il nome locale, Nemorense, con cui è universalmente conosciuta; non soltanto per il lago, Speculum Dianae, che ha ospitato le navi militari che  Caligola ha utilizzato per festeggiamenti imperiali; per le selve di lecci e di querce regno della caccia e per il tempio dedicato alla Dea eponima oggetto di culto e di pellegrinaggio in epoca latina e romana. Virgilio ne ha tessuto le lodi, cantore di boschi, di ninfe e di pastori, avvolto nelle spire del mito per le origini divine di Enea, figlio di Afrodite-Venere. E non poteva trascurare lo specchio di acque che riflettono le beltà della dea.

Dimenticata in tempi oscuri, ecco Nemi tornare alla luce con gli studi umanistici e poi rinascimentali, fino alla nobilitazione del Grand  Tour e del Romanticismo che ne fanno  la località frequentata da artisti di tutto il mondo per decantare le bellezze. Sil'vestr Shchedrin, Karl Brjullov e Aleksandr Ivanov, gli acquerellisti inglesi, i romantici tedeschi e i 25 pittori della Campagna romana, Nemi è stata sempre oggetto di attenzione e di ispirazione.

Mancava da sempre di una sala espositiva. Piccole rassegne si svolgevano per tempo limitato nei locali del Comune. Il passaggio decisivo è stata la sistemazione di Palazzo Ruspoli e il restauro delle Scuderie del palazzo di qualche tempo fa.



Le Scuderie sono state attrezzate come locali per manifestazioni varie e per esposizioni d'arte. Nel 2000 si è svolta una prima rassegna tematica, Il cibo dell'arte, curata da Claudio Crescentini, con opere di Andy Wahrol, Giorgio De Chirico, Mimmo Rotella, Vladimir Agapov, Fedor Razulov, Ferruccio Ferrazzi e molti altri artisti di livello internazionale.

A distanza di molti anni, è la volta di un'artista che vive a Nemi. Si tratta di  Stefania Fienili che ha avuto la capacità di sfruttare al meglio i locali, allestendo una mostra di indubbio fascino, fin dal titolo: LABIRINTO D'ARTE. OSSIDIANA.



Di cosa si tratta? Stefania è stata di recente presente alla vasta rassegna internazionale a Il Cairo e contemporaneamente a Barcellona. Non è facile trovare artisti che abbiano contemporaneamente una propria opera in mostre diverse e in paesi diversi. Merito di Stefania è la bravura, la professionalità, l'estro, la fantasia. Fattori indubitati del suo successo.Ecco dunque questa manifestazione nemorense. Raccolte nel grande spazio che furono le scuderie per cavalli e carrozze, oltre venti dipinti di medie dimensioni danno vita al labirinto di cui al titolo, incordonato sulla trama dei sogni che il pennello dell'artista presenta con la leggerezza e la trasparenza che costituiscono la grammatica espressiva che le è propria.




A centro del grande salone, si presentano alcune sculture in pietra e in ossidiana. Sono solide fondamentali che reggono il labirinto dei sogni e delle visioni perché tutto è concretezza in questo allestimento che assurge a opera d'arte per l'abilità di coniugare gli spazi con l'intrusione scultorea e pittorica. Un equilibrio che si fa simbolo di unità tra vuoto e pieno, luce e ombra, forma e intravisto.


a destra, a fianco della bambina, Stefania Fienili

Una mostra che merita di essere ricordata per il suo dialogo con l'ambiente circostante, così ricco di fascino e di tradizioni.



Stefania non si crogiola nella dimensione della certezza, ma scavalca ogni vissuto e lo reinventa. E questo è il vero labirinto dell'arte: perdersi perché sai qual è la strada per ritrovare te stessa.




Umanamente disumani, una delle più interessanti opere esposte di Stefania Fienili

Agostino Bagnato

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