Stamani 4 marzo 2024 a Roma, nella Chiesa degli Artisti, una folla straripante ha dato l'ultimo saluto al grande pittore Ennio Calabria, nella commozione generale. Impossibile citare gli artisti presenti, uomini di cultura, intellettuali, studiosi, galleristi, collezionisti. La Roma che Ennio amava e che ha onorato con la sua arte era presente commossa e
addolorata a rendere omaggio a questo gigante dell'arte contemporanea. Lo hanno sottolineato con parole sincere lo storico dell'arte Gabriele Simongini, il critico Roberto Gramiccia, la pittrice Simonetta Gagliano, il giornalista e pittore Danilo Maestosi.

È stato un tributo di affetto e di riconoscenza verso un aritista e un uomo che ha dato tutto se stesso alla causa dei mondo del lavoro, della democrazia, della libertà e del progresso, nel nome di un umanesimo le cui radici scavano il terreno più duro e profondo delle ragioni dell'Essere e del divenire e farsi coscienza del proprio tempo.
Un silenzio assordante si è diffuso nell'aria quando i presenti si sono accorti dell'assenza colpevole delle istituzioni pubbliche che l'arte di Ennio ha sempre tutelato e valorizzato, a cominciare dal Comune di Roma e dal Ministero della Cultura.
Ci sarà tempo per ragionare su queste colpevoli assenze, ma ciò che appare sicuro è che Ennio Calabria e la sua arte non saranno dimenticate. Non lo permetterà l'Italia del lavoro e del progresso civile e morale, l'Italia che crede nel valore dell'arte come verità della vita e della storia.
Addio, Ennio!




Agostino Bagnato in un opera di Sergey Dronov. In primo piano sulla destra si riconosce la figura di Ennio Calabria

FRANCO FERRARROTTI RICORDA ENNIO CALABRIA
Ho parlato pochi minuti fa con il professor Franco Ferrarotti, il grande sociologo e intellettuale italiano che tutti conosciamo e apprezziamo. Mi ha espresso il suo profondo dolore per la scomparsa di Ennio Calabria, a cui era legato da profonda amicizia fin dagli anni Settanta, quando insieme, ognuno nel proprio campo, conducevano ricerche socio-politiche nella periferia romana, tra Tiburtino lll, Pietralata e S. Basilio, stabilendo un legame che si è rinsaldato attraverso gli incontri organizzati dalla rivista "l'albatros" a partire dall'anno 2000. "Presento le mie più sentite condoglianze per questa gravissima perdita dell'intera cultura italiana. Sono addoloratissimo da questa notizia così inaspettata e il mio sentimento di partecipazione all'angoscia di tutti va in particolare alla moglie Tiziana e ai collaboratori del grande artista. Le mie condoglianze vanno anche alla cultura italiana che perde una delle menti più acute e illuminate".
Franco Ferrarotti ha promesso di tornare a parlare di Calabria, anche attraverso la rivista "l'albatros", ripercorrendo così la stagione della ricerca sul campo delle grandi questioni delle prospettive della comunità umana.
Agostino Bagnato

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