di Agostino Bagnato
Sono tornato a FONDI dopo molti anni.
Nell'ambito dell'estate ausonia, è stato proposto di presentare il libro POLITICA E PASSIONE di Angiolo Marroni e sono stato invitato a partecipare.
L'ultima volta che ero stato nella Piana è stato per la mostra di pittura di Ennio Calabria al Castello appena restaurato, presentata da Ida Mitrano. Da qualche parte dovrebbero esserci alcune foto. Le opere pittoriche, tutte di grandi dimensioni, sono state degnamente ospitate nel Complesso Monumentale. Era il 2010.
Qualche tempo dopo ci sono tornato per visitare un amico cineasta impegnato a produrre un documentario su Alberto Moravia e il film La Ciociara, le cui vicende si svolgono sui monti che circondano la città. Per parte mia volevo scrivere un soggetto cinematografico sul poeta Libero De Libero, il regista Giuseppe De Santis, entrambi originari di Fondi e sul premio letterario Fondi La Pastora. Troppo ambizioso. Non se ne è fatto niente. In precedenza, mi sarebbe piaciuto conoscere Domenico Purificato, il grande pittore che mio fratello Francesco aveva frequentato casualmente presso la sartoria di Zelferino Velletri, collaborando alla realizzazione di alcuni vestiti per il grande artista. Mi parlava della sua amabilità. Ho sempre apprezzato il maestro per la sua vicinanza al mondo contadino e il realismo poetico della sua pittura.
Purificato, Estate
Mi affascinavano gli affreschi presenti a Sperlonga che erano una perfetta sintesi tra agricoltura, pesca, storia e ruralità. Ma non c'è stata l'occasione. Negli anni Sessanta Raf Vallone aveva acquistato una casa proprio a Sperlonga, la cittadina volsca che ricorda miracolosamente la struttura di Tropea, arroccata sulla massa rocciosa, la Torre Truglia al posto del santuario di Santa Maria dell'Isola. Se il nome Tropea rimanda alla romana Rupe Tarpea per via degli scambi commerciali nell'alto Medioevo, secondo gli studi ultimi dello storicovAntonio De Luca, tra le popolazioni interessate, Sperlonga deve il nome a Spelunca, grotta. Non a caso nei pressi si trova la celebre grotta dell'imperatore Tiberio, con la peschiera e il complesso scultoreo dedicato ad Odisseo, meraviglia della scultura romana.
Sperlonga, foto P. D'Amico
Giuseppe Casoria, mio fraterno amico e collaboratore al tempo del mio impegno come assessore all'agricoltura della Regione Lazio, nonchè pittore surrealista provetto, seguace di Max Ernst, scomparso troppo presto, è stato dirigente del Consorzio di Bonifica di Fondi, portando avanti una ingente mole di opere irrigue che hanno contribuito allo sviluppo della Piana. Quanto impegno ha profuso per portare Fondi e il suo territorio al livello di produttività agricola che conosciamo oggi!
Quanti ricordi improvvisi si sono addensati nella mente compiendo il lungo viaggio da Roma a Fondi nel caldo pomeriggio dell'ultimo giorno di giugno! Una fatica che ho sopportato con piena convinzione, per l'amicizia di Angiolo e della moglie Stefania, e poi per i trascorsi rapporti con questa importante cittadina ricca di storia e di tradizioni. La prima volta ci sono stato in occasione della rivolta delle arance, in qualità di dirigente dell'Alleanza dei Contadini, e successivamente per la produzione delle mozzarelle con latte di bufala, oggetto di speculazione commerciale a danno degli allevatori della Piana. Negli anni Settanta e Ottanta infinite volte in qualità di assessore all'agricoltura della Regione Lazio e poi di amministratore di Arsial, Agenzia per lo sviluppo agroalimentare regionale.
Dopo il saluto di Virginio Palazzo, consigliere delegato del Centro Giuseppe De Santis, sono stato chiamato in causa per parlare del libro PASSIONE E POLITICA di Angiolo Marroni, in qualità di editore e di studioso. Non potevo che dilungarmi sull'autore, fraterno amico e maestro, a cui sono legato da circa sessanta anni di rapporti politici e di collaborazione professionale. Ho così ricordato il suo impegno per i diritti umani, testimoniato dal video Sbarre e dignità, oltre che l'impegno per la difesa dei Contadini e lo sviluppo dell'agricoltura e la tutela del patrimonio storico, architettonico e ambientale del Lazio.
Ed ecco la sorpresa: il vecchio ospedale ricavato nel convento domenicano, è stato trasformato in uno splendido centro culturale polivalente. Ospita l'associazione Giseppe De Santis, il grande regista che tutti ricordano per Riso amaro, Non c'è pace tra gli ulivi, La garconnière e Italiani brava gente. Il suo attore preferito era Raf Vallone, originario di Tropea che io incontravo da studente in Piazza Ercole all'uscita dalla scuola media e poi d'estate nei pomeriggi dopo il mare. A Sperlonga ha trascorso molto del suo tempo libero, a partire dall'inizio degli anni Sessanta.
San Domenico, il chiostro, Fondi
Il complesso monastico Monumentale è stato ristrutturato con perizia. Il chiostro è bellissimo. Che onore assistere alla proiezione del mio documentario Sbarre e dignità su Angiolo Marroni, Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, regista Enrique Fortaleza, proprio nella sala dedicata a Carlo Lizzani, il grande cineasta che ha collaborato giovanissimo alla sceneggiatura di Riso amaro!
Beniamino Maschietto, sindaco di Fondi, ha accolto Angiolo Marroni con viva simpatia, estesa al sottoscritto. Lo stesso è accaduto con Lucio De Filippis, direttore del Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi. Raniero De Filippis, ambientalista, ha rievocato la politica dei Parchi e delle Riserve naturali della Regione Lazio. Arcangelo Rotunno ha testimoniato la crescita delle forze progressiste a Fondi, a cominciare dai comunisti, l'impegno per la programmazione economica e per i piani di sviluppo, ricordando il lontano convegno di Fondi con Pietro Ingrao, allora presidente della Camera dei Deputati, da cui presero il via le più importanti opere di rinascita del territorio. Compreso il rilancio del Mercato Ortofrutticolo, costruito dalla Cassa per il Mezzogiorno e trasferito al Comune di Fondi, divenuto il più grande centro di raccolta e di vendita della produzione agricola del Centro-sud. Ricordo l'incontro a Lenola, centro vicino sui monti Ausoni, con Pietro Ingrao, nell'abitazione del grande dirigente comunista, la cui amabilità conquistata immediatamente, accanto al suo accento inconfondibile.
La famiglia di Ingrao era originaria della Sicilia, ma durante il fascismo fu costretta ad una sorta di confino nel basso Lazio. Da qui quelle sonorità inconfondibili nel parlare dotto ed elevato di Ingrao, sempre esemplare per chiarezza. Avrebbe voluto fare cinema, per via dei rapporti con l'appendice nato Centro Sperimentale di Cinematografia e tanti autori diventati i padri del neorealismo, ma il destino lo ha destinato alla politica e al PCI.
Piero Ingrao (Lenola, 30 marzo 1915 – Roma, 27 settembre 2015)
Nel 1971 Ingrao era capolista comunista alle elezioni comunali di Roma, io era candidato in rappresentanza dell'Agro romano e del mondo contadino. A Prima Porta si svolse un incontro pubblico ed io ho avuto l'onore, senza neanche rendermi conto del fatto, di parlare prima di lui nell'affollata manifestazione svoltasi svoltasi nella sezione comunista su via della Giustiniana.
A pensarci ancora oggi, mi tremano le gambe per l'emozione. Non sono stato ingraiano, come si diceva allora, convinto del valore del riformismo, ma il sogno palingenetico di Ingrao aveva una sua grande suggestione.
al centro Piero Ingrao. Vicino alla tribunetta Agostino Bagnato, Leda Colombini, Giulio Santarelli. Il primo a sinistra è Mario Berti
Fondi evocava anche questo.
Un pomeriggio ricco di ricordi e di vita politica vissuta all'insegna del dovere e dell'onestà, come ha sottolineato Angiolo Marroni, concludendo i lavori. Un tempo dedicato a rivisitare l'eredità del proprio operato, i cui segni tangibili sono nella stima e nel rispetto di coloro che si sono succeduti. Senza quella stagione di passione e di laboriosità Fondi, l'Agro pontino e la Ciociaria, il Lazio sarebbero molto diversi.
Agro pontino
Roma, 5 luglio 2024
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