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UN LIBRO SULLA DIVINA COMMEDIA PER APRIRE UN DIBATTITO SULL’ATTUALITA’ DI DANTE ALIGHIERI

 

STUDIO PROVINO                                                                 L’ALBATROS

              

OMAGGIO A DANTE ALIGHIERI

 

UN SABATO DA SALVATORE PROVINO

in occasione della pubblicazione del libro

NATURA E POESIA NELLA DIVINA COMMEDIA

di Agostino Bagnato

l’albatros edizioni

 

ROMA – PIAZZA S. FRANCESCO D’ASSISI, 75 (Trastevere)

SABATO 2 APRILE 2016 ORE 18,00-21,00

 

CONVIVIO

Conduce: Pino Nazio, giornalista

 

Lettura poetica: Armida Corridori, docente di filosofia

 

Musica  

P. Čajkovskij, G. Donizetti, D. Paris, F. Liszt, , R. Zandonai

 

Brani tratti dal film TV del 1965

 VITA DI DANTE

Regia di Vittorio Cottafavi

 

OPERE D’ARTE

Vladimir Agapov, Tito Amodei, Maryam Bakhtiari, Renzo Bandoli, Vinicio Berti, Nunzio Bibbò,  Aldo Bongarzoni, Ennio Calabria, Artur Charutunjan, Sergej Dronov,

Ercole Ercoli, Laura Facchini, Franco Ferrari, Cinzia Fiaschi, Georgij Franguljan,

Mikhail Koulakov, Marinella Letico, Massimo Luccioli, Maddalena Mauri,

Salvatore Miglietta, Salvatore Provino, Placido Scandurra, Werner Stadler, Daniela Ventrone

 

Cocktail                                              Degustazione

  Invito

 

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Si può scrivere qualcosa di nuovo su Dante Alighieri?

E’ molto difficile, quasi impossibile. In settecento anni dalla morte del Poeta, sono state riempite intere biblioteche in Italia e in ogni parte del mondo di pubblicazioni tra studi, ricerche, indagini, commenti, esegesi, confronti, glosse e confutazioni sulle opere di Dante Alighieri, a cominciare dalla Comedia. Il primo è stato il figlio Piero, seguito da Giovanni Boccaccio. L’ultimo è difficile stabilirlo. Tra gli ultimi, in Italia, quasi certamente Enrico Malato.

Cosa si può fare per accostare il lettore contemporaneo al mondo dantesco, superando l’ancoraggio scolastico e universitario, considerato da tutti molto ostico? Difficile stabilire una partenza, fornire un incipit, offrire una tematica, pensare un percorso e quindi fissare uno scopo. La materia è talmente vasta che non si sa da dove iniziare. La complessità dell’opera è così diffusa che viene subito lo spavento al solo pensare.

Eppure, qualcuno ci prova. Con il pretesto del 750° anniversario della nascita del Poeta, celebrate nel 2015, Agostino Bagnato, giornalista e scrittore, direttore della rivista “l’albatros”, si addentra in un oceano di passioni e di suggestioni scaturenti dalla lettura della Divina Commedia e ne trae un filone unitario per l’intero poema. Il filone è quello della natura: paesaggio, montagne, mare, fiumi, acque, nuvole, alba, tramonto, animali, alberi, fiori, pesci, senza trascurare i comportamenti umani e gli aspetti del lavoro. E’ appena utile ricordare che il lavoro nel Medioevo non godeva di nessuna considerazione letteraria. Agostino Bagnato, consapevole di compiere un’operazione arbitraria e contraria alla tradizione degli studi danteschi, prova a scomporre il Poema e a ricomporlo tematicamente, confondendo Inferno, Purgatorio e Paradiso, procedendo per esempi, sollevati dal contesto iniziale. Ma la lettura avviene guardando all’oggi, a ciò che circonda l’uomo contemporaneo, utilizzando la poesia di Dante Alighieri, facendo sempre parlare il Poeta, perché la domanda le che l’autore si pone è cercare di comprendere se il «ghibellin fuggiasco» è ancora un punto di riferimento. Così la Selva oscura diventa la sede della crisi del mondo e della società presenti; la vela di Ulisse la libertà della scienza e lo slancio del progresso consapevole e sostenibile; la Candida rosa la sede di una democrazia responsabile dopo ubbriacature universalistiche che hanno portato alla liquidazione della organizzazione politica e sociale; la Trinità il tentativo di riunificare il pensiero e la coscienza dell’uomo contemporaneo dopo la frantumazione provocata dal procedere per segmenti e disaggregazioni e soprattutto dopo il dilagare della psicanalisi che ha fatto scoprire all’uomo profonde angosce che non sono rimaste senza conseguenze nella conduzione dell’esistenza. 

Un modo arbitrario di leggere e analizzare la Commedia, ma un tentativo di decontestualizzarla dal Medioevo, come aveva fatto Roberto Benigni sul piano dello spettacolo. Agostino Bagnato compie  questo tentativo, consapevole dei rischi di fraintendimento e di allontanamento dalla tradizione dantesca, pur compiendo un’operazione rigorosamente scientifica.

Natura e Poesia nella Divina Commedia, questo è il titolo della ricerca, è stato presentato nel corso di una serata romana, definita “Convivio”, nello studio del pittore Salvatore Provino, alla presenza di artisti, scrittori, poeti, giornalisti, studiosi, professionisti, lettori. Pino Nazio, volto noto della televisione pubblica, ha condotto la serata con la consueta verve e abilità nel dosare gli interventi, mantenendo sveltezza al ritmo tra le letture dantesche di Armida Corridori, illustrazioni delle opere d’arte ispirate alla Divina Commedia, ascolti di brani musicali nati nel corso degli anni dalle suggestioni dantesche e dalla visione di brani cinematografici.

Una serata all’insegna dell’omaggio a Dante Alighieri, innanzi tutto. Un omaggio come atto di riconoscenza per tutto ciò che il Poeta rappresenta nella civiltà italiana e universale e di cui gli Italiani debbono essere orgogliosi in primo luogo, studiando e approfondendo continuamente la sua immensa opera, andando al di là dell’esercizio scolastico e del dovere formativo. Una serata che si colloca nelle celebrazioni dei 750 anni della nascita, a cui “l’albatros” e lo “Studio Provino” non hanno voluto mancare. Un “convivio”, dunque, che rinvia a nuovi appuntamenti nello storico studio che è appartenuto al pittore garibaldino Nino Costa, di approfondimento dei temi trattati e soprattutto, sempre nel nome di Dante Alighieri, si spinge fino al 2021, data di celebrazione dei 700 anni della morte, avvenuta a Ravenna, lontano da quella Firenze, madre e cruda matrigna, dove sperava di tornare coronato dal lauro della divina poesia.

Roma, 4 aprile 2016

Galleria fotografica: 

Foto di Aldo Demartis, Roberto Giliberto e L’albatros.

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