LA PITTURA DI MARYAM BAKHTIARI
Agostino Bagnato
Un corpo sottile e leggero, un volto intenso dai lineamenti precisi, gli occhi scuri e profondi, lo sguardo acuto e dolce allo stesso tempo, i capelli nerissimi pettinati all’indietro o a caschetto mettono in rilievo la fronte spaziosa e regolare. Potrebbe essere un’attrice, una cantante, una ballerina. O anche una poetessa. Maryam Bakhtiari è tutto questo, anche se non esercita queste professioni, perché il suo impegno principale è la pittura. Le arti visive sono una sorta di compendio del percorso formativo di questa giovane iraniana che ha scelto l’Italia e Roma per completare la formazione artistica. La frequentazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma le consente di acquisire e di approfondire linguaggi complessi che si sovrappongono e si integrano con lo spessore della cultura d’origine, in cui canto e danza hanno avuto tanta parte. Nasce così una personalità dai forti caratteri distintivi, in cui la prevalenza dell’espressione occidentale, di matrice astratta, si esprime in maniera precisa, sapendo che nel tempo produrrà risultati ancora più evidenti.
“L’albatros” segue il percorso artistico di Maryam Bakhtiari da qualche tempo ed ha deciso di sostenere il suo impegno per la mostra che ha proposto ed organizzato a Napoli, presso la prestigiosa sede di Castel dell’Ovo, la cui inaugurazione è prevista per il prossimo 25 febbraio. Per l’occasione abbiamo chiesto una intervista che l’artista ha gentilmente concesso.
Domanda: Napoli, Castel dell’Ovo: appuntamento prestigioso per ogni artista giovane . A maggior ragione se si tratta di una ragazza, per di più straniera. Come sei arrivata a questo traguardo?
Risposta: Ho mandato le foto dei miei lavori con la richiesta formale di poter esporre nei locali del Castello e la risposta, dopo qualche tempo, è stata positiva. E’ stata una grande emozione. Nello stesso tempo, sento una grande responsabilità.
Come stai preparando questo evento?
Ho scelto con cura le opere, preparandone alcune espressamente per l’occasione. La sistemazione dei quadri è stata completata, trattandosi d una mostra in cui sono esposti in prevalenza lavori degli ultimi anni. Ho anche confezionato un catalogo degno del valore del sito. Sono consapevole che il luogo dove andrò ad esporre merita la massima attenzione.
Chi è curatore della mostra?
L’Associazione culturale “l’albatros”.
Quali opere saranno esposte in prevalenza? Qual è la principale tecnica di esecuzione ?
Sono tutte opere che fanno parte di un unico tema , che ho voluto intitolare «Oltre lo specchio». Si tratta di circa una quarantina di opere a tecnica mista, sia su carta che su tela , utilizzando inchiostro, tempera, olio e carboncino.
«Oltre lo specchio»: perché questo titolo?
Io rifletto sui tre elementi fondamentali: la realtà di ciò che è visibile ed ha il corpo fisico , lo specchio che riflette le immagini e tutto il visibile e le espressioni e le emozioni che fanno parte delle altre dimensioni della realtà che non sono visibili e non hanno il corpo fisico, come il desiderio, l’amore, l’armonia… E poi un’ altra dimensione, quella della realtà, quella che sta oltre lo specchio. In questo caso i vari aspetti emergono come immagini trasformate dando corpo fisico ai miei desideri. Si tratta di una metamorfosi dal pensiero all’immagine.
Sei nata in Iran . Quanto conta la cultura persiana nella tua formazione artistica?
Ci sono delle tracce di calligrafica Farsi, lo specchio e l’armonia musicale.
In numerosi dipinti si trovano calligrammi, ovvero frasi nella lingua Farsi che sono dei veri e propri rimandi pittorici. Quale è il valore di questi segni? Si può parlare di un rimando all’inconscio, di natura freudiana, o è legato alla casualità?
L’arte è la risonanza dello spirito. Il frutto del mio procedimento artistico non è soltanto logico e razionale ma possiede all’interno una parte dell’ inconscio; una volta partita con l’idea chiara mi lascio trasportare dal quadro e faccio sì che la casualità e la magia emergano in maniera spontanea. La calligrafia e i segni raccontano il mondo da cui provengo. La calligrafia da noi di solito è al servizio della poesia, ma nel mio lavoro qualche volta diventa un elemento costruttivo e altre volte un elemento tradizionale, in contrapposizione alla cultura occidentale da cui mi nutro oggi.
C’è l’ascendenza coranica nel rifiuto di rappresentare il volto della divinità e degli esseri viventi, figli del creato, per cui prevale il segno astratto, il gesto rispetto alla figura?
Non solo la rappresentazione del volto dei profeti e dei santi è vietata, ma anche ogni raffigurazione nei luoghi di culto è proibita. Ed è proprio quello che orienta l’arte islamica verso un’astrazione geometrica, pura. La concezione filosofica risiede nel fatto che il cosmo si è creato con una matematica e una perfezione assolute. E sempre in rapporto al tema del divino, il motivo per cui la rappresentazione nell’opera d’arte è vietata risiede nel fatto che l’opera d’arte suscita un’emozione più alta e fa distrarre chi vuole stare in contatto diretto con l’aldilà... L’opera diventa un idolo, un feticcio da ammirare. Di conseguenza, non si può abbassare o alzare il livello dell’uno e dell’atro.
Si nota una prevalenza del colore nero sulle tue tele, temperato da calcolate macchie di rosso. Cosa rappresentano i due colori nella tua concezione del mondo?
Noi abbiamo un rapporto naturale con gli inchiostri, soprattutto con il nero, poiché fin da bambini ci insegnano la calligrafia e ad usare gli inchiostri. Il nero è un elemento misterioso , profondo, è gioia, angoscia, felicità, paura e richiama un vortice con la bocca aperta... Per me è lo specchio dei sentimenti. Nella pittura io cerco di creare una struttura forte tra i silenzi e i suoni , tra i pieni e i vuoti , nero come silenzio della notte e vuoto come il buio; quindi il nero è capace di essere vuoto e silenzio e allo stesso tempo, pieno e suono. Contiene i segni e i corpi che compongono l’armonia musicale. Le macchie dei colori sono un richiamo allo spettatore a partecipare e mettersi in rapporto con il quadro.
Quando abbandoni la suggestione del vuoto, emergono colori caldi, leggeri, armoniosi, trasparenti, poetici che danno alla tua pittura un valore lirico, quasi romantico. A quale stato d’ animo è legata questa espressione?
Sono spontanea e naturale; pertanto, quando uso dei colori diventano atmosferici .
Dove sei nata e dove hai studiato in Iran? La tua famiglia ti ha incoraggiata nella scelta della pittura?
La pittura è stata una mia scelta personale. Provengo dall’Iran meridionale, ho fatto il liceo artistico a Isfahan dove ho avuto i primi insegnamenti sull’arte. Poi ho frequentato l’Università di Belle Arti a Teheran. Però dopo due anni ho abbandonato la pittura e per parecchio tempo, mi sono dedicata alla musica etnica iraniana.
Dove hai studiato in Italia?
All’Accademia di Belle Arti di Roma che ancora sto frequentando.
Chi è l’artista che rappresenta un punto di riferimento per il tuo linguaggio espressivo?
Innanzi tutto direi la vicinanza al maestro Salvatore Provino, che è stato la vera scuola per me. Poi sono stata affascinata dalle opere di Afro, Vedova e Burri, ma l’artista che in questo momento sento più vicino alla mia ricerca è Kline.
La tua contemporaneità indiscussa appartiene al procedere tecnico o alla fenomenologia del pensiero e della psiche?
Ho sempre seguito i miei sentimenti. All’inizio la mia unica esigenza era quella di realizzare le figure, i ritratti e gli oggetti in maniera più possibile naturalistica; dopo di che mi sono resa conto che altre esigenze premevano dentro di me e il risultato è quello che si vede in queste mie ultime opere . Più avanti non so cosa accadrà, forse avrò altre problematiche a cui dare risposte.
Come pensi sarà accolta la tua pittura in Italia? Essendo questo appuntamento napoletano un momento alto della tua presenza sulla scena artistica, mi pare giusto porsi questa domanda .
Dalle poche esperienza che ho fatto finora, partecipando a mostre collettive, la mia pittura è stata accolta bene, ma sicuramente l’ esperienza più grande la farò con questa mostra. Sarò presente a Napoli tutto il periodo della mostra proprio per stabilire un dialogo con i visitatori.
Quale è lo stato dell’arte visiva in Iran? In quali strutture avviene l’insegnamento della storia dell’arte e in particolare del disegno, della scultura e della grafica? In quali locali è possibile esporre?
In Iran a scuola non si può usare la modella o il modello nudi; per il resto non c’è tanta differenza dell’insegnamento, né per materie orali né per quelle pratiche .
Il cinema ha prodotto alcuni importanti autori, al pari della narrativa, noti in tutto il mondo. Si può parlare di un futuro internazionale della pittura iraniana?
Sì, è probabile. Del resto, nel mondo dell’arte tutto può succedere. Comunque credo che il contatto diretto con gli artisti internazionali e le problematiche dei giovani dei vari paesi del mondo siano una cosa molto importante per potere crescere a livello internazionale.
L’essere donna rappresenta una penalizzazione per un’ artista in Iran?
La penalizzazione per una donna iraniana esiste solo per chi vuole fare musica o la cantante , negli altri campi dell’arte non c’è nessun problema .
Quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti?
Ci sono varie proposte, ma finché il percorso non è stabilito con certezza è inutile pensarlo.
Pensi di tornare in Iran per proseguire il tuo percorso creativo e artistico?
Non rinuncerò al rapporto con il mio Paese, poiché le mie radici stanno lì, però incoraggerò i miei conterranei che si dedicano all’arte di fare questa mia esperienza, cioè di uscire dall’ Iran e conoscere altro nel mondo e ampliare così i propri orizzonti .
Grazie. I migliori auguri di successo per la mostra e nella vita.
Galleria dipinti: Oltre lo specchio 2013 tecnica mista su carta cm70x100 - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su carta cm45x55 - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su carta cm60x80 - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su carta cm80x60 - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su tela cm55x75 - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su tela cm80x100 - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su tela cm100x100 - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su tela cm100x100(2) - Oltre lo specchio 2014 tecnica mista su tela cm110x140
Galleria foto: Maryam - Iran 2005 - 2010 performance musicale Rai 3 - Accademia Belle Arti Roma 2011 - Eleonora Serafini-Maestro Provino- Vilma Maiocco - Maryam - Provino mi dedica la sua monografia