di Agostino Bagnato
Non so come trascorrerà questa notte in Ucraina. Penso che non sarà tranquilla, non soltanto nel Donbass e altre zone interessate dall'aggressione russa, ma anche nel resto dell'Ucraina, a cominciare da Kiev.
Quanto sta accadendo è intollerabile: Putin non può continuare a distruggere città e villaggi, massacrare civili, ammassare truppe ai propri confini, coinvolgere Paesi vicini nel conflitto per fermare la controffensiva ucraina.
Una delle recenti esplosioni nelle notti di Kiev
Ma come può pensare di governare i territori annessi alla Russia, dopo il referendum farsa della fine di ottobre se continua a distruggere il territorio e massacrare la popolazione civile. Non ci potrà essere pace in questo inferno di odio e di vendetta, come attesta l'assassinio del direttore d'orchestra di Cherson.
L'inizio della mobilitazione popolare in Italia contro la guerra, è un buon segno per incalzare i protagonisti di questo conflitto, iniziato con la criminale aggressione russa all'Ucraina, e proseguita e alimentata da interessi geopolitici ed economici a livello globale. Bisogna costringere Putin a sedere al tavolo delle trattative, fermando l'uso delle armi e fermando così l'escalation militare che potrebbe sfociare nella catastrofe nucleare.
I prossimi giorni saranno decisivi. Il prossimo inverno sarà pesantissimo per tutti. Nessuno escluso. A cominciare dall'aggressore!
Giungono notizie dalle zone dell'Ucraina annesse alla Russia, certamente tutte da verificare, che non possono che indignare e rabbrividire. Sarebbe in corso un'operazione sistematica di cancellazione della cultura ucraina, attraverso la distruzione di libri e documenti in lingua ucraina, asportazione di opere d'arte dai musei e dalle gallerie pubbliche, rimozione dei simboli della cultura popolare così vasta e profonda in quelle terre.