di Agostino Bagnato
La liberazione di Cherson dagli occupanti russi dopo sei mesi dall'aggressione armata all'Ucraina e dopo appena 40 giorni dall'annessione della omonima oblast' alla Federazione russa, segna una svolta decisiva nel tragico conflitto, costato oltre 140.000 caduti ed immani distruzioni.
Intanto per il grande valore simbolico che nel mondo slavo rappresenta l'antica città di Cherson nella Tauride romana, dove nel 989 il Granprincipe Vladimir di Kiev ricevette il battesimo cristiano, introducendo la nuova fede in tutta la grande Rus'. Una data memorabile nella storia della Rus' e dell'intero mondo slavo. Il morale dei soldati ucraini è giustamente alle stelle e la felicità della popolazione sovrasta mesi di sofferenze, mentre i soldati russi sembrerebbero depressi, sconfortati e profondamente delusi.
Cosa aspetta Vladimir Putin ad ammettere che l'operazione militare speciale è tragicamente fallita, sia per carenza di strategia che di preparazione militare. L'esercito ucraino ha dimostrato una relativa superiorità tattica, grazie al sostegno militare dell'Occidente, della Nato e dell'Unione Europea. A questo punto, l'Ucraina potrebbe sferrare l'attacco finale e liberare i territori occupati dai russi, ponendo fine al conflitto armato, ma non alle controversie territoriali e, da ultimo, a quelle di natura religiosa per le divisioni all'interno della Chiesa ortodossa che hanno un peso consistente nelle relazioni tra gli Stati.
Ecco perché la conquista di Cherson da parte dell'Ucraina potrebbe segnare un'accelerazione verso l'apertura di trattative di pace sotto l'egida internazionale.
Speriamo possa essere questa la strada, per evitare trabocchi di odio e di violenza, di crudeltà e di orrori umanitari, oltre a ulteriori distruzioni delle strutture civili, sociali, economiche e storico-cuulturali del Mar Nero.
